Ridacchiano. Da quanto tempo non gustano più una mela? Marco riprende: «Trovarono una nave veneziana e ritornarono a casa. Mancavano da quasi quindici anni. Soltanto allora mio padre scoprì che mia madre era morta. Io avevo ormai quindici anni e guardavo con curiosità quell’uomo che, comunque, per me non era uno sconosciuto perché tutti me ne avevano parlato sempre. La mamma per prima si era impegnata a raccontarmi tutto di lui. Tutto, tranne, si capisce, che aveva visto il Gran Khan dei Tartari viso a viso!» «Chissà che racconti ti fece tuo padre…» «Fantastici, Rustichello! Restavo per ore ad ascoltare lui e zio Matteo parlare degli imperatori, delle sete, delle risaie, degli animali incredibili che avevano incontrato. E, poi, la reggia del Gran Khan e quell’uomo! Mio padre non smetteva di descrivermi Kublai: quant’era buono il suo sguardo, quanto intelligenti i suoi ragionamenti, quanto saggio il suo modo di trattare ministri e servi, quanto terribile nell’ira!» «E tu?» Marco ride di cuore: «Io avevo quindici anni: mi bastava guardare quel sigillo impresso nell’oro, per non riuscire a tenere ferme le gambe, dalla voglia che mi prendeva di saltare sulla prima nave in partenza per il Mare Maggiore, di inforcare un cavallo, o fosse pure stato un cammello, e andare, andare, andare…» «Posso immaginarlo. E, poi, che cosa è successo?» «Scrivi, scrivi, ché il bello viene adesso! Abbiamo aspettato due anni che venisse eletto un altro Papa. Due anni di sofferenze, per me! E di ansia per mio padre e per mio zio: temevano che un ritardo simile avrebbe compromesso la loro missione. Chi poteva dire se, tornati in Catai, avrebbero ancora trovato Kublai dello stesso parere, o addirittura se sarebbe ancora stato vivo? Quando si entrò nel terzo anno d’attesa, decisero che era troppo: sarebbero partiti comunque. Io ebbi persino un attacco di febbre quando mio padre mi fece chiamare e mi comunicò che, d’accordo con suo fratello, aveva deciso di portarmi con loro! L’Oriente! Ti rendi conto? Avevo diciassette anni e partivo per il Catai!» «Più lontano della Luna!» «E molto più interessante! Ero pronto a godermi ogni singola ora di quel viaggio, anche se fosse stata un’ora di fatica o di paura.