Ridono. Si riposano un momento. I carcerieri hanno portato la zuppa di rape e il pane. Il capo delle guardie prende in mano le carte che Rustichello ha coperto con la sua scrittura angolosa; le guarda aggrottando la fronte, come se controllasse. Peccato che tenga i fogli capovolti e non se ne accorga neppure, visto che quei segni in inchiostro azzurro non significano nulla per lui. Lo scrittore e Marco diventano rossi fino alle orecchie nello sforzo di non scoppiare a ridergli in faccia.
Quando tutto ritorna normale, Marco riprende la sua storia:
«Nel viaggio di ritorno ad Acri, mio padre mi spiegò questo strano desiderio del Gran Khan: voleva quell’olio perché sua madre era stata di religione cristiana e a lui erano rimaste la nostalgia e la tenerezza delle parole sentite da bambino. Capisci? Puoi chiamare barbaro un uomo simile?»
«Hai ragione. Chiedo scusa…»
«Ritornati dal Legato, gli spiegammo che aspettavamo da tre anni l’elezione del Papa ma che era impossibile rimandare ancora la partenza. Avremmo spiegato a Kublai la situazione e certamente avrebbe compreso. Tebaldo da Piacenza fu d’accordo con noi e ci fece preparare delle lettere per il Gran Khan, in cui confermava le nostre parole e mandava comunque un messaggio di pace. Partimmo, Rustichello, ed io ero di nuovo emozionato come quando la nave si era staccata dal molo di Venezia. Arrivammo a Laiazzo e da qui avremmo continuato via terra. Ma proprio in quel porto venimmo a sapere la grande novità: finalmente il Papa era stato eletto e non era certamente un caso che la scelta fosse caduta proprio su quello stesso Tebaldo da Piacenza8 con cui eravamo in rapporti così stretti.
7 yurta: tenda di panno e a forma di calotta dei pastori mongoli dell’Asia Centrale.
8 Tebaldo da Piacenza: Teobaldo Visconti, eletto Papa con il nome di Gregorio X, fu Pontefice dal 1271 al 1276.