3 Nel castello degli adoratori del fuoco Marco sospirò: «A dire la verità, le cose non incominciarono affatto bene: a Laiazzo scoprimmo che, nel frattempo, un sultano arabo aveva iniziato a compiere incursioni e saccheggi in tutta la Piccola Armenia . Gruppi di soldati a cavallo battevano le campagne, distruggendo e uccidendo. Poiché si spostavano velocemente, le possibilità di incontrarli erano molto alte e nessun viaggiatore si metteva per strada. Noi partimmo lo stesso ma ben presto, durante una sosta, i due frati che erano con noi e che avrebbero dovuto convertire il Catai ci dissero francamente che avevano paura di cadere in mano a quelle truppe ostili ai cristiani e di essere uccisi proprio perché frati. Volevano tornare indietro. Mio padre spiegò l’importanza del compito che era stato affidato alla nostra piccola spedizione, ma non ci fu verso: i due religiosi ci affidarono le carte date loro dal Papa, ci fecero ogni augurio di successo e voltarono i cavalli. Partirono per ritornare a Laiazzo». 1 2 : da principio era il titolo che spettava al rappresentante locale del califfo di tutti gli Arabi. Dopo il 1258, divenne il titolo dato a chi, nel mondo musulmano, assumeva il potere assoluto. Qui, Marco utilizza ancora il termine nel primo significato. : al tempo di Marco, si intendeva con questo termine una regione compresa oggi nella parte Sud-orientale della Turchia, affacciata sul Mediterraneo e di cui Laiazzo era appunto il porto più attivo. 1 sultano 2 Piccola Armenia