Il fiume che vi scorre, il Tigri, arriva fino al mare attraverso una regione che dà i migliori datteri che si possano assaggiare ed è tanto largo da permettere alle navi di percorrerlo. Questo fa sì che, anche se è lontana dalla costa, Baldac sia un porto dove si riversano tutte le merci di questo mondo».
«E tu hai visto questo…»
Marco sorride, un po’ malinconico perché i ricordi gli si affollano nella mente e non può fare a meno di riflettere che è ormai passato tanto tempo, da allora… Ma non è un uomo che si deprima. Si riscuote e dà un’occhiata al suo amico Rustichello:
«Sei pronto a scrivere? Voglio raccontarti un fatto che ha del miracoloso. Anzi, potremmo proprio chiamarlo “il gran miracolo della montagna”!»
Figurarsi Rustichello! Uno scrittore a cui si promette il racconto di un fatto straordinario! Intinge una penna nuova nell’inchiostro e sta a guardare Marco come un cane giovane può guardare un ragazzo che mostri di voler lanciare per lui un bastone in un prato!
«Ebbene», inizia allora a raccontare Marco, «intorno al 1225 c’era un califfo a Baldac che era particolarmente impegnato a prendersela con i cristiani. Non tutti sono così, ma questo ci metteva tutto lo zelo che gli veniva dalla sua religione: voleva convertirli tutti o, se non fosse riuscito, almeno ucciderli. I suoi consiglieri avevano letto i Vangeli e si erano soffermati su un brano che diceva: se un cristiano avesse appena tanta fede quanto è grande un granello di senape, potrebbe, rivolgendo una preghiera a Dio, muovere le montagne16. Suggerirono quindi al sovrano che quello era il modo ideale per mettere in difficoltà i cristiani: se, di fronte all’impossibilità di spostare le montagne, avessero riconosciuto l’infondatezza della loro religione e si fossero fatti musulmani, sarebbero vissuti; se invece avessero insistito e per forza di cose fallito nella prova, ebbene nessuno avrebbe avuto nulla da ridire se fossero stati uccisi tutti».
16 muovere le montagne: si allude qui a un passo del Vangelo di San Matteo, dove Gesù dice ai discepoli:“Se avrete fede quanto un granello di senape, direte a questo monte: ‘Trasferisciti di qui a là’ ed egli si trasferirà, e niente vi sarà impossibile” (17, 20).