«Una lunga sofferenza…»
«Ma anche un’esperienza unica, credimi. Quando incominciava a calare la sera, le montagne sembravano crescere ancora d’altezza, mentre gli uomini apparivano sempre più piccoli. E il silenzio! Tu non sentirai mai il silenzio perfetto che c’è in quelle valli, se appena ci si ferma e cessa il rumore delle zampe e dei piedi sui detriti di roccia…»
«Quanto è durata quella parte di viaggio?»
«Una settimana. Ma eravamo talmente isolati dal mondo, che il tempo sembrava scorrere più lentamente e, chissà, forse era davvero così!»
«Il tempo fa spesso strani scherzi. Pensa al nostro, qui, in prigione: i giorni volano, da quando abbiamo incominciato a parlare, ma le settimane non passano mai, per non parlare dei mesi…»
«È proprio così. Noi, allora, finimmo comunque per arrivare alla grande città di Balc20. O, meglio, era una grande città perché i Tartari, nel conquistarla, l’hanno quasi distrutta, abbattendo palazzi di marmo di cui restano soltanto le rovine. Però è ancora importante perché segna il confine dei Tartari orientali. E, se è vero ciò che raccontano gli abitanti, è proprio lì che Alessandro Magno sposò la figlia di Dario21».
«Anche la grandezza delle città, come quella degli uomini, può tramontare in un momento e senza preavviso…»
«Questa è proprio una frase da scrittore!»
«Sì, e io che cosa sono?»
Si mettono a ridere tutti e due. Dai loro angoli bui, gli altri prigionieri li guardano intristiti: l’amicizia può rendere sopportabile quasi ogni cosa, anche la mancanza di libertà.
20 Balc: oggi Balkh, piccolo centro non lontano dalla più grande Mazar-i-Chérif, nell’estremo Nord dell’Afghanistan.
21 Alessandro Magno sposò la figlia di Dario: Alessandro sposò non la figlia di Dario, l’imperatore vinto, ma Rossàne, figlia di Ossiarte, governatore della Battriana, che corrispondeva appunto all’attuale Afghanistan.