«Stimo anche te, amico mio, benché la tua città e la mia siano state nemiche per tanto tempo…»
«Va bene, ma quello è diverso: è un idolatra, un selvaggio!»
«Selvaggio? Kublai un selvaggio?» Ride di cuore .«Scusami tanto ma davvero tu non sai che cosa dici! Oppure non sai che cos’è un selvaggio, non so… E, poi, non mi hai ancora lasciato raccontare e descriverti il nostro arrivo presso di lui».
«Va bene, va bene», mormora Rustichello, un po’ offeso. «Sentiamo questo arrivo…»
«Aspetta, uomo frettoloso! Ti stavo raccontando della stirpe del Gran Khan. Devi sapere che tutti loro, quando vengono a morte, sono sepolti su una montagna di nome Altai21. È impressionante notare come, ovunque accada che uno di questi imperatori giunga a morte, egli sia comunque trasportato fino alle tombe dei suoi predecessori, anche se questo comportasse mesi di viaggio.
Per di più, lungo il cammino, per interminabile che sia, tutti coloro che si trovano sul percorso vengono uccisi dagli uomini del seguito, dicendo loro: “andate a rendere omaggio al vostro Signore nell’Aldilà”. Quando morì Mongu Khan, furono sacrificati in questo modo più di ventimila uomini…»
«Lo dicevo, io, che sono barbari…», interrompe Rustichello.
«Sì, può sembrare spaventoso, ma calcola che sono davvero convinti che la vita continui nell’altro mondo e che coloro che vengono passati a fil di spada riprendano a vivere accanto all’imperatore. Del resto gli sacrificano anche i suoi cavalli migliori, proprio perché abbia modo di galoppare anche in quello che noi chiameremmo il Paradiso».
«Sarà!», brontola Rustichello. «Ma non mi convinci mica. Può essere che compiano quella strage soltanto perché nessuno possa riferire in che direzione è il sepolcro».
21 Altai: oggi è il nome di una catena montuosa posta tra la Mongolia, la Russia e il Kazakistan.Marco intende probabilmente la porzione orientale di tali montagne. Il luogo destinato a ospitare le tombe dei Gran Khan resta ancora oggi sconosciuto, nonostante le molte ricerche compiute.