«Diecimila ognuna!», ancora una volta Rustichello resta con la penna in mano. «Ma che palazzo ci vuole per ospitare quarantamila persone soltanto per le imperatrici?»
«Sì, ricordami poi di descriverti il palazzo, perché ti assicuro che ne vale la pena… E considera che non è il solo palazzo che Kublai possiede: c’è quello estivo, quello invernale, e altri disseminati nel suo impero, in modo che, ovunque vada, sia sempre servito in modo perfetto… Ma ti dicevo che ha quattro mogli e un numero sterminato di concubine8 che sceglie quasi esclusivamente tra gli Ungrat9, perché le ragazze di costoro sono in genere bellissime e hanno una pelle particolarmente bianca, cosa che Kublai apprezza davvero molto. Soltanto i figli avuti dalle quattro mogli sono però considerati possibili successori al trono. I maschi che hanno queste caratteristiche sono ventidue e il maggiore ha ricevuto il nome di Cinghis10, in onore del grande antenato.
Purtroppo Cinghis,già designato da Kublai come continuatore della
dinastia, è morto quand’era ancora giovane ma il figlio di lui, Temur11, è ormai cresciuto e si è già dimostrato un guerriero valoroso… Molti degli altri figli hanno ricevuto l’incarico di governare
questo o quel regno compreso nel grande impero e si sono tutti dimostrati all’altezza del compito: non c’è da stupirsi, visto che hanno ricevuto dal padre quella saggezza che fa di Kublai il più grande tartaro mai vissuto».
«E i figli delle concubine?»
«Sono venticinque e ognuno di essi è quel guerriero senza paura che è naturale che sia, avendo in corpo il sangue del Gran Khan. Tutti hanno una sistemazione signorile e vengono rispettati come si conviene».
Rustichello ha un’indecisione:

8 concubine: donne che vivono con un uomo senza essere legate da matrimonio.
9 Ungrat: non si è potuto stabilire chi fossero questi Ungrat, benché si pensi che si tratti di una tribù mongola.
10 Cinghis: nome che noi pronunciamo Gengiz, come, appunto, il grande Gengiz Khan.
11 Temur: regnerà infatti dal 1295 al 1307.