Un mondo pieno di dei Le antiche divinità latine Gli antichi Romani erano un popolo di agricoltori e adoravano soprattutto le potenze divine della terra e dei campi. La loro religione era basata sul senso pratico; offrivano vittime e sacrifici agli dei per riceverne dei compensi: buoni raccolti, assenza di malattie, prosperità. Venivano divinizzati aspetti della Natura come il Raccolto, la Semina, il Bosco. Sempre legate al mondo agricolo-pastorale erano queste divinità: Fauno, dio delle selve, Flora, dea dei fiori, Cerere, dea dei raccolti, Vesta, dea del focolare domestico. II suo culto era affidato alle Vestali, vergini con il compito di alimentare sull altare della dea il fuoco sacro, simbolo della potenza di Roma. Mosaico da Pompei raffigurante Nettuno e Anfitrite. Giove, dio supremo (Napoli, Museo Archeologico Nazionale). Dalla Grecia a Roma Dionisio doma le forze della natura (Tunisi, Museo del Bardo). 190 Unità 13 A partire dal IV-III sec. a.C., in seguito ai contatti di Roma con la Grecia e con le colonie della Magna Grecia, i Latini assimilarono molte divinità, cambiandone il nome. Le più importanti erano: Giove (Iuppiter), padre degli dei e padrone degli uomini; Giunone (Iuno), sua sorella e moglie, dea della famiglia e delle nozze; Minerva (Minerva), protettrice delle arti e delle scienze; Marte (Mars), dio della guerra; Mercurio (Mercurius), messaggero degli dei e protettore dei commerci; Nettuno (Neptunus), dio del mare; Apollo (Apollo), assimilato al sole, dio della poesia e della musica; Diana (Diana), dea della caccia, il suo