La divisione del giorno Fino al III secolo a. C., i Romani non disponevano di strumenti per misurare il tempo. Distinguevano il giorno in base alla luce solare: la notte (nox) andava dal tramonto all alba, il giorno (dies) era suddiviso in alba (prima lux), mezzogiorno (meridies), tramonto (occasus). Fabio Vestale racconta che undici anni prima della guerra DIES HORA ROMANA ORA ATTUALE prima secunda tertia quarta quinta sexta septima octava nona decima undecima duodecima 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 NOX Prima vigilia Secunda vigilia Tertia vigilia Quarta vigilia 282 Unità 21 dalle dalle dalle dalle 18 21 24 3 alle alle alle alle 21 24 3 6 contro Pirro, Papirio Cursore pose la prima meridiana (solarium) presso il tempio di Quirino da lui costruito. Marco Terenzio Varrone scrive che durante la prima guerra punica, il console Marco Valerio Messala collocò presso la tribuna di Roma una meridiana portata da Catania. Ma le linee del quadrante non si accordavano con le ore, eppure rimase per novantanove anni, finché il censore Marzio Filippo non ne fece collocare accanto una disegnata con maggior precisione. Tuttavia le ore rimanevano ancora incerte fino a quando Scipione Nasica per primo divise esattamente le ore con un apparecchio ad acqua. Il giorno fu diviso in 12 horae, indicate con un numerale ordinale (hora prima, secunda, tertia...). Le ore andavano dalle 6 del mattino alle 6 di sera. La nox era suddivisa secondo le consuetudini militari in 4 vigiliae di tre ore ciascuna (i turni di guardia delle sentinelle). Seguendo l esempio di altri popoli antichi, i Romani, inoltre, distinguevano i giorni fasti (favorevoli) da quelli infausti (sfavorevoli). Solo nei giorni ritenuti favorevoli veniva amministrata la giustizia e si svolgevano i pubblici affari; nei giorni festivi, dies festi, avevano luogo i ludi circensi o le battaglie navali.