IL VERBO Definizione Il verbo è quella parte variabile del discorso che indica un azione compiuta (Il cane abbaia) o subita (Sono stato premiato), un modo di essere (Il ragazzo era contento), uno stato (Mio zio abita qui). Esso è costituito da una parte fissa, detta radice, che esprime il significato generale del verbo (lavor-are, dorm-ivano, sent-endo), e da una parte variabile, detta desinenza, che fornisce informazioni circa la persona, il numero, il tempo, il modo (lavor-are, dorm-ivano, sent-endo). La coniugazione L insieme delle desinenze, e quindi delle forme, che il verbo può assumere prende il nome di coniugazione. Le coniugazioni sono tre e si riconoscono dalla desinenza con cui i verbi terminano all infinito presente: w prima coniugazione verbi in -are (mangi-are,cant-are, vol-are); w seconda coniugazione verbi in -ere (sap-ere, rid-ere, ten-ere); w terza coniugazione verbi in -ire (dorm-ire, spar-ire, cuc-ire). I verbi essere e avere non seguono il modello delle tre coniugazioni regolari, ma possiedono una coniugazione propria. Persona e numero I verbi possiedono tre persone al singolare e altrettante al plurale: w singolare: 1a pers.: io; 2a pers.: tu; 3a pers.: egli; w plurale: 1a pers.: noi; 2a pers.: voi; 3a pers.: essi. Spesso la persona è sottintesa, ma in questi casi è sufficiente la desinenza del verbo per individuarla. 1 Sottolinea i verbi contenuti nel brano sotto riportato. La seconda classe elementare segnò per Pierino il primo intoppo, non tanto sulla strada della conoscenza, quanto su quella del suo destino. Benché la sua maestra, un anziana zitella sussiegosa, lo tenesse nel primo banco per averlo sempre sott occhio, Pierino sfuggiva al suo dominio. Non la seguiva. La guardava attentamente ma non ascoltava le sue parole, tanto era lontano col pensiero da quel banco e da quell aula. Non aveva bisogno di molto per evadere. Gli bastava immaginarsi per la strada, in riva al lago, tra le bancarelle del mercato, all imbarcadero oppure dentro a un bel giardino. Invano la maestra lo guardava, come un gufo, attraverso i suoi occhiali d oro. Vedeva un ragazzino scomposto e contorto dentro il banco sotto il quale occhieggiavano due ginocchi nudi ed escoriati, ma non poteva acchiappare i suoi pensieri, che erano in giro per il paese, liberi come uccelli. P. Chiara, Le avventure di Pierino, Mondadori, Milano 66 PARTE 1 La morfologia