LA PREPOSIZIONE Definizione Le preposizioni sono parti invariabili del discorso che si pongono davanti a un nome, un pronome, un aggettivo, un avverbio, un verbo di modo infinito per legare tra loro due parole o due frasi. Dal punto di vista della forma, esse possono essere di tre tipi: proprie, improprie e locuzioni prepositive. Preposizioni proprie Si dividono a loro volta in due categorie: w semplici: di, a, da, in, con, su, per, fra, tra; w articolate: sono formate da una preposizione semplice (eccetto fra e tra) e da un articolo determinativo: al (a+il), allo (a+lo), alla (a+la). agli (a+gli), ai (a+i), alle (a+le) ecc. Preposizioni improprie Sono costituite da aggettivi, avverbi e participi che possono svolgere anche la funzione di preposizione: w aggettivi: vicino(a), lontano (da), secondo, lungo, salvo ecc. (Camminava lungo la riva del mare); w avverbi: dentro, fuori (da), sopra, sotto, accanto (a), davanti (a), dietro,contro, senza, oltre, dopo, prima (di), ecc. (Aspettami davanti alla palestra); w participi: durante, mediante, stante, nonostante, dato, eccetto, escluso, ecc. (Tutti hanno consegnato il compito, eccetto Marco). Locuzioni prepositive Sono costituite da gruppi di parole che nell insieme hanno il valore di preposizioni; possono essere costituite da nome + preposizione (a favore di, al cospetto di, da parte di, di fronte a, in presenza di, a dispetto di, a somiglianza di, a proposito di, a causa di, per opera di, per mezzo di, a forza di), avverbio + preposizione (di qua da, al di fuori di, ecc.), preposizione + preposizione (su di, tra di ecc.). 1 Nel seguente brano sottolinea le preposizioni semplici, articolate e improprie. Una volta Max aveva letto, in uno dei libri di suo padre, che certe immagini dell infanzia rimangono impresse nell album della memoria come fotografie, scene a cui, non importa quanto tempo sia passato, uno sempre ritorna col ricordo. Egli comprese il senso di quelle parole la prima volta che vide il mare. Viaggiavano in treno da cinque ore quando, d improvviso, all uscita da una buia galleria, una lastra di luce e chiarore fantasmagorici si aprì davanti ai suoi occhi. L azzurro elettrico del mare che risplendeva sotto il sole di mezzogiorno si impresse sulla sua retina come un apparizione soprannaturale. Mentre il treno scivolava veloce a pochi metri dal mare, Max mise la testa fuori dal finestrino e sentì per la prima volta sulla pelle il vento impregnato di odore salmastro. C. Ruiz Zafon, Il principe della nebbia, Sei, Torino 93