La maniera più comune per controllare il funzionamento di uno scambiatore è quella di utilizzare un in cui si misura la temperatura di un fluido in uscita e si agisce sull’altro fluido variandone la portata. Proprio per questo motivo, nella maggior parte dei casi si agisce variando la portata di un fluido di servizio, in quanto le portate dei fluidi di processo non dovrebbero essere soggette a vincoli. Ad esempio, nel caso in cui si deve raffreddare un fluido di processo con acqua refrigerante, si ha lo schema di Fig. 4.29. Il controllo della portata di refrigerante deve essere effettuato sul flusso in uscita dallo scambiatore per evitare perdite di carico prima dello scambiatore ed assicurare sempre la presenza di refrigerante all’interno dei tubi. anello di regolazione in feedback Regolazione della temperatura in feedback Fig. 4.29 Controllo della temperatura in un refrigerante. Nel caso di un riscaldatore in cui un fluido di processo viene riscaldato tramite una portata di vapore di servizio, si ha lo schema illustrato in Fig. 4.30. In questo caso la portata del vapore deve essere controllata prima dell’ingresso nello scambiatore. Infatti, i sistemi che utilizzano vapore come fluido riscaldante devono essere forniti di uno scaricatore di condensa. Questo è un dispositivo che consente l’uscita del vapore solo quando questo è condensato ed ha così ceduto il suo calore latente di condensazione, fattore che costituisce un vincolo prioritario che renderebbe inutile il controllo della portata. Il controllore posto prima dello scambiatore ci assicura che la portata in ingresso sia quella necessaria al controllo di temperatura, lo scaricatore posto in uscita ci assicura che la stessa portata esca dallo scambiatore solo dopo aver ceduto il calore latente di condensazione. Fig. 4.30 Controllo della temperatura in un riscaldatore.