esempio 8.4 Determinare la portata di acqua refrigerante necessaria per condensare la portata di vapore prodotta nell’esempio precedente. Si ipotizzi che l’acqua refrigerante sia disponibile alla temperatura di 20°C e che la temperatura raggiunta dalla miscela di condensa sia 60°C. Sono necessari i dati delle entalpie dell’acqua refrigerante e della condensa alle temperature date. Utilizzando l’Appendice 7 si ricava: Dati Applicando la (8.10) si ottiene: Bilancio di energia al condensatore Per i condensatori a superficie il bilancio si scrive tenendo conto che il calore ceduto dal vapore condensante è quello relativo al passaggio di stato: dove si è indicato con T la temperatura finale dell’acqua refrigerante. F 8.3 IL COMPORTAMENTO REALE DELLE SOLUZIONI Le approssimazioni adottate precedentemente (innalzamento ebullioscopico trascurabile ed entalpia delle soluzioni uguale all’entalpia del solvente) possono fornire risultati sensibilmente differenti dai casi reali. Ciò è vero, in particolare, quando le concentrazioni da ottenere sono relativamente alte e tali da determinare un significativo innalzamento del punto di ebollizione (tradizionalmente indicato con IPE nei problemi relativi all’evaporazione). 8.3.1 Innalzamento ebullioscopico e diagrammi di Dühring Abbiamo visto nel § 7.3 come l’innalzamento del punto di ebollizione (IPE) sia una proprietà colligativa che dipende solo dalla concentrazione e non dal tipo di soluto. Tuttavia l’espressione (7.14), ottenuta applicando la legge di Raoult e l’equazione di Clausius-Clapeyron, è formalmente valida solo per diluizioni infinite. Per concentrazioni elevate la natura del soluto può giocare un ruolo rilevante rispetto all’intensità del complesso delle forze di interazione con il solvente. Di conseguenza l’IPE non dipende esclusivamente dal solvente, come illustrato in Tab. 7.2 per le soluzioni ideali, ma anche dal tipo di soluto.