Di conseguenza la superficie di scambio termico deve essere molto grande. Per lo stesso motivo anche l’IPE non deve essere troppo elevato, in quanto si ridurrebbe il ∆T utile per il trasferimento di calore. Inoltre, è necessaria una fonte di calore esterna, da adoperare sia in fase di avviamento, sia durante l’esercizio, ad integrazione del calore fornito dal vapore. Anche per questo è necessario mandare la condensa, ma anche la soluzione concentrata in uscita, in un preriscaldatore dell'alimentazione. Il calore di integrazione può essere fornito anche tramite una resistenza elettrica. Fig. 8.17 La ricompressione meccanica sul diagramma entropico. In alternativa all’uso di compressori, la ricompressione può essere effettuata anche con l’ausilio di un eiettore. Ciò è particolarmente conveniente quando è necessario effettuare l’operazione sottovuoto piuttosto che in pressione. Gli eiettori presentano il vantaggio di non avere parti meccaniche in movimento e di non richiedere, rispetto ai compressori, manutenzione frequente. Termocompressione