Nel caso di soluzioni a viscosità molto elevata può essere utilizzato l’evaporatore a film sottile turbolento, costituito da un cilindro munito di un rotore interno. Il cilindro è riscaldato dall’esterno da una camicia nella cui intercapedine condensa il vapore di rete. L’alimentazione, che entra all’estremità superiore, viene proiettata sul rotore che la respinge sulle pareti interne del cilindro: si forma così un film liquido molto sottile in moto discendente. Lo spessore ridotto del film consente di avere valori del coefficiente di trasferimento accettabili anche in presenza di viscosità elevata, e si possono raggiungere alti valori di flusso termico. La separazione dei trascinamenti del vapore prodotto avviene nella zona al di sopra dell'ingresso dell'alimentazione e viene completata in un apposito separatore successivo. Evaporatori a film turbolento Fig. 8.28 Evaporatore a film turbolento. L’evaporatore a piastre sfrutta la versatilità degli scambiatori a piastre che, grazie alla semplicità con cui si possono assemblare e smontare, possono adattare facilmente le superfici di scambio e possono essere facilmente ripuliti in caso di depositi e incrostazioni. Sulle piastre si formano film di liquido ed è possibile scegliere, a seconda delle caratteristiche della soluzione, sia la modalità a film cadente che a film risalente. L’evaporatore è costituito da una sezione di scambio termico, dove la soluzione vaporizza in parte, e da un successivo un successivo separatore da cui si separa la soluzione dal vapore che procede verso il condensatore. Evaporatori a piastre