glossario . Condensatore a miscela che consente di mantenere il grado di vuoto desiderato senza l’ausilio di apparecchiature da vuoto. È costituito dal miscelatore acqua-vapore e dal condotto di scarico, che scarica la condensa nel pozzo caldo. L’altezza raggiunta dalla condensa nel condotto di scarico dipende dalla pressione che si vuole mantenere secondo l’equazione di Bernoulli. Condensatore barometrico . Apparecchiature utilizzate nella saturazione di soluzioni concentrate per la separazione del soluto. Cristallizzatori . Nei calcoli semplificati vengono approssimate alle entalpie del solvente alla stessa temperatura. In realtà il calore di diluizione di molte sostanze può modificare nettamente l’entalpia della soluzione, in particolare in una operazione in cui le concentrazioni cambiano. Per i casi più comuni sono disponibili diagrammi concentrazione entalpia per le varie temperature. Entalpie delle soluzioni . Il vapore di rete si considera saturo al punto di rugiada. In queste condizioni la sua entalpia è facilmente ricavabile dalle tabelle del vapore saturo. Le entalpie dei vapori uscenti dai concentratori sono in pratica surriscaldati a causa dell’innalzamento ebullioscopico delle soluzioni. Nei calcoli approssimati si trascura l’IPE e si considera anche il vapore uscente dai concentratori come vapore saturo al punto di rugiada. Entalpie dei vapori . Particolare soluzione in unico effetto che consente il riutilizzo dello stesso vapore prodotto, dopo essere sottoposto a compressione adiabatica, per aumentarne la temperatura e consentire il trasferimento di calore. Richiede un minimo impiego di vapore di rete fresco. Evaporazione per ricompressione meccanica del vapore . Particolare soluzione in unico effetto che consente il riutilizzo dello stesso vapore prodotto, dopo essere compresso in un eiettore che provvede anche al reintegro di vapore fresco. Evaporazione per termocompressione . I costi di esercizio sono fortemente dipendenti dall’energia impiegata. Nell’obiettivo di ridurre il rapporto tra il vapore impiegato e quello prodotto sono state realizzate diverse alternative impiantistiche tra cui gli impianti a multiplo effetto. Il principio di funzionamento consiste nella utilizzazione dei vapori prodotti in un successivo concentratore operante a temperatura inferiore. Rispetto al flusso delle soluzioni e del vapore si possono avere impianti in equicorrente, in cui le soluzioni si muovono nello stesso verso dei vapori, e impianti in controcorrente, in cui le soluzioni si muovono in verso opposto rispetto ai vapori. Gli impianti in equicorrente vengono utilizzati per le soluzioni termodegradabili, mentre quelli in controcorrente presentano coefficienti di trasferimento omogenei e consentono una migliore ottimizzazione delle superfici di scambio. Impianti a multiplo effetto . Costituiti essenzialmente dall’aria che si può trovare disciolta nella soluzione e si ritrova quindi nel vapore prodotto. Anche il vapore di rete può contenere aria anche in minima misura. Incondensabili . Le soluzioni presentano una diversa temperatura di ebollizione rispetto al solvente puro a causa della tensione di vapore del soluto nettamente inferiore rispetto a quella del solvente. È una proprietà colligativa, ovvero dipende dalla concentrazione del soluto, mentre dipende molto poco dalla pressione del sistema. Innalzamento ebullioscopico . Il vapore di rete utilizzato come fonte di energia deve abbandonare il fascio tubiero solo quando è stato condensato ed ha così ceduto il suo calore latente di condensazione. Gli scaricatori di condensa hanno lo scopo di impedire l’uscita degli aeriformi e consentire l’uscita solo alla condensa. Scaricatori di condensa . Gli scaricatori di condensa impediscono l’uscita degli incondensabili insieme alla condensa. Questi, se non fossero estratti, si accumulerebbero nel fascio tubiero togliendo spazio al vapore. Scaricatori di incondensabili