9.8 CLASSIFICAZIONE E CARATTERISTICHE DEGLI ESSICCATORI La scelta dell’apparecchiatura più opportuna per effettuare l’essiccamento dipende da diversi fattori, come le caratteristiche chimico fisiche, la potenziale pericolosità del materiale da essiccare o anche la dimensione delle particelle. A questo proposito, i solidi a granulometria più piccola danno luogo a maggiori perdite di materiale nel flusso di gas essiccante per cui può essere necessario utilizzare delle apparecchiature di separazione delle polveri trascinate o utilizzare una tecnica di essiccamento indiretto. La forma e la struttura hanno una notevole influenza sulla modalità di essiccamento. Infatti, solidi di forma irregolare o a struttura fibrosa vengono essiccati con maggiore difficoltà in quanto l’umidità è meglio trattenuta. Solidi a struttura porosa essiccano, invece, con una relativa facilità. La sensibilità dei materiali nei confronti della temperatura può costituire un importante fattore limitante, a causa delle possibili degradazioni termiche. Il calore specifico assume una notevole importanza nella valutazione del calore necessario per il riscaldamento, mentre la densità influenza la scelta delle apparecchiature di alimentazione dei solidi nell’essiccatore. Nell’essiccamento di soluzioni concentrate per ottenere polveri assumono una grande importanza anche la viscosità e la tensione superficiale, per tutto quello che riguarda l’atomizzazione della carica. Per quanto riguarda la classificazione delle numerose apparecchiature proposte, si possono seguire diversi criteri. Innanzitutto alcune apparecchiature sono indicate per cicli produttivi in discontinuo, per piccole produzioni, o continue. Per le apparecchiature continue in riscaldamento diretto, il verso dei flussi può essere disposto in modo da realizzare un essiccamento in controcorrente o in equicorrente. La circolazione del fluido essiccante può essere realizzata in ciclo aperto o in ciclo chiuso. Il ciclo aperto consiste nell’inviare l’aria calda e secca nell’apparecchiatura e disperderla successivamente nell’atmosfera. L’utilizzazione in ciclo chiuso viene realizzata raffreddando l’aria in uscita dall’essiccatore. In questa maniera l’aria perviene alle condizioni di saturazione e viene così eliminata l’acqua condensata. L’aria viene successivamente riscaldata e reimpiegata. Questa tecnica è particolarmente impiegata quando vengono utilizzati, come mezzo essiccante, gas di un certo pregio, come azoto, o quando si vuole effettuare il recupero del liquido evaporato. Un criterio di classificazione piuttosto comune si basa sulle tecniche di riscaldamento riportate nel primo paragrafo, per cui possiamo avere essiccatori convettivi, conduttivi, radianti e a microonde.