Negli essiccatori spray è possibile effettuare un controllo attendibile dell’umidità finale. Un esempio di schema di controllo è illustrato in Fig. 9.30, in cui il gas essiccante è costituito da una miscela di aria e fumi di combustione. La portata di alimentazione, in sospensione semiliquida, è comandata dal controllore di umidità del prodotto finale MC1. L’aria atmosferica entrante B viene immessa in controllo di portata e in controllo di temperatura, questo azionando la valvola di controllo della portata di gas combustibile GC al forno B1. Controllo negli essiccatori spray Fig. 9.30 Schema di controllo automatico in un essiccatore spray. 9.11 LE TORRI DI RAFFREDDAMENTO In moltissime applicazioni industriali viene utilizzata acqua come fluido refrigerante. Quando si ha una elevata disponibilità, come, ad esempio, nel caso di insediamenti industriali costieri che utilizzano acqua di mare, non si ha interesse a riciclare l’acqua utilizzata. In altri casi può essere necessario riutilizzare l’acqua di raffreddamento, operazione possibile solo se l’acqua viene raffreddata fino ad una temperatura utile per essere riutilizzata come refrigerante. Questa operazione viene di solito effettuata nelle torri di raffreddamento, che possono essere a secco o a liquido. In quelle a secco l’acqua scambia calore con l’aria tramite una superficie di scambio. Nelle torri a liquido, molto più comuni, l’acqua viene fatta ricadere attraverso un flusso di aria in controcorrente. Il raffreddamento dell’acqua si ottiene per evaporazione di una frazione di essa, con il calore latente fornito dalla stessa acqua che si raffredda.