Come si vede, le curve, all’aumentare del tempo di reazione, tendono asintoticamente alla conversione all’equilibrio. La velocità di reazione, indicata dalla pendenza delle curve, è massima all’inizio a conversione nulla e diminuisce man mano. Inoltre, sempre all’inizio, più alta è la temperatura, più alta è la velocità. Poi i due grafici presentano un andamento diverso. Se la reazione è esotermica, l’effetto della temperatura sull’equilibrio fa sì che le curve si intersechino. Per cui, da un punto di vista qualitativo, osservando le pendenze si può vedere come convenga in questi casi iniziare alla temperatura più alta possibile, sfruttando l’elevata velocità di reazione alle basse conversioni, per poi abbassare la temperatura di reazione man mano che la conversione aumenta per sfruttare l’equilibrio più favorevole. Se la reazione è endotermica, la conversione all’equilibrio aumenta all’aumentare della temperatura e le curve non si incrociano. In questi casi conviene operare alla più alta temperatura possibile. Un altro tipo di grafico, spesso utilizzato per le reazioni esotermiche interessate da equilibrio, è quello dove è riportato l’andamento della velocità di reazione in funzione della temperatura a conversione costante (v. Fig. 11.6). Fig. 11.6 Velocità di reazione in funzione della temperatura a conversione (x) costante per la sintesi dell’ammoniaca. La linea tratteggiata unisce i p unti di massimo delle curve e rappresenta il profi lo di temperatura, in funzione della conversione, a cui compete la velocità di reazione massima. Si ottiene una famiglia di curve, ognuna delle quali presenta un massimo per una data temperatura. La linea che unisce i massimi indica il profilo di temperatura in funzione della conversione da seguire per avere sempre la massima velocità di reazione possibile e quindi la massima potenzialità del reattore.