672 13 I polimeri e i materiali costituita da polimero fuso. Nei moderni processi si opera con reattori a letto fluido con catalizzatori solidi, Ziegler-Natta o di altro tipo, su cui cresce il polimero. La tecnica del letto fluido, grazie al notevole rimescolamento che comporta, permette un ottimo controllo dello scambio termico. Oltre che per il polietilene, la tecnica a letto fluido si utilizza per il polipropilene. per i copolimeri etilene-propilene e, in generale, per le cosiddette poliolefine. 13.7 Abbassare il costo del manufatto GLI ADDITIVI DELLE MATERIE PLASTICHE I polimeri puri raramente posseggono quelle qualità che noi osserviamo nei manufatti. Spesso è necessario aggiungere degli opportuni additivi per ottenere le qualità tecnologiche ed estetiche desiderate. Gli additivi utilizzati sono numerosi, si possono comunque raggruppare nelle seguenti categorie. Cariche e rinforzanti. Le cariche sono sostanze inerti utilizzate principalmente per abbassare il costo del manufatto. I rinforzanti sono materiali aggiunti per migliorare le proprietà meccaniche, quali stabilità dimensionale e termica, resistenza all urto, alla trazione, alla compressione e all abrasione. La divisione tra le due categorie non è netta in quanto in una certa misura le cariche possono agire da rinforzanti e viceversa; quando l azione rinforzante è prevalente si parla di compositi, che tratteremo separatamente (v. § 13.9). Possono rappresentare la maggior parte del manufatto (fino all 80%) e in tal caso il polimero svolge soprattutto la funzione di adesivo interparticellare. Si possono suddividere in due categorie: materiale a struttura particellare e materiale fibroso. Tra i materiali particellari si evidenziano: n materiali silicei, quali la sabbia, il quarzo, la farina fossile; n silicati come argille, mica, talco; n vetro in granuli, scaglie, sfere piene e vuote; n composti inorganici quali gesso, calcare, allumina, magnesia, ecc; n polveri metalliche; n materiale cellulosico come farina di legno, segatura, ecc. Tra i materiali fibrosi si evidenziano: n fibre cellulosiche come cotone e derivati; n fibre sintetiche come nylon, poliestere, acriliche, ecc.; n fibre tecnologiche come fibre di vetro, di carbonio, di boro, ecc. (v. § 13.9). Migliorare la fluidità Plastificanti. Hanno la funzione di migliorare la fluidità durante la lavorazione e di diminuire la rigidità del manufatto. Sono additivi che agiscono abbassando la temperatura di transizione vetrosa al di sotto della temperatura ambiente. L esempio più importante si ha con il PVC che non plastificato è rigido e fragile, mentre opportunamente additivato diventa morbido e soffice tanto che viene utilizzato per la fabbricazione delle pelli sintetiche. Un buon plastificante deve essere perfettamente miscibile con il polimero a cui si aggiunge e deve avere la capacità di permanere nel materiale. Per cui deve possedere una tensione di vapore molto bassa e un basso coefficiente di diffusione, proprietà possedute in genere da sostanze ad alta massa molare.