: si parte sempre da una soluzione concentrata, all’uscita della filiera i filamenti passano in un bagno coagulante. Tipici esempi si hanno con le fibre cellulosiche (viscosa, rayon cuproammoniacale), le fibre acriliche (poliacrilonitrile) e viniliche (PVC). Filatura ad umido Lo segue la filatura. È un’operazione con cui si allunga il filo di circa 3 ÷ 5 volte la lunghezza originaria. Durante questa operazione le molecole si orientano nella direzione di stiro e aumenta notevolmente la cristallinità del polimero. È un trattamento essenziale per far acquistare al filamentio quelle elevate proprietà meccaniche tipiche di una fibra. Dalla filatura e dallo stiro si ottiene la fibra che poi viene sottoposta a svariate tipologie di lavorazioni a seconda dell’uso a cui è destinata. stiro Stiro 13.8.3 Elastomeri Gli elastomeri sono preparati da appositi polimeri, caratterizzati da una temperatura di transizione vetrosa molto bassa, comunque ben inferiore a quella d’uso. Per far acquistare a tali polimeri un comportamento elastico, caratterizzato dal riprendere le dimensioni originarie una volta che cessi la sollecitazione a cui si è sottoposto il materiale, è necessario effettuare una serie di lavorazioni che si possono così sintetizzare: mescolatura per ottenere una massa plastica; incorporazione delle cariche, quali nerofumo, caolino, silice, ecc. preparazione della mescola con l’aggiunta di vulcanizzanti, acceleranti, coadiuvanti, ecc. formatura del manufatto per stampaggio o per estrusione; vulcanizzazione per riscaldamento con conseguente reticolazione che impartisce al manufatto stabilità dimensionale e resistenza ai solventi. In particolare il tipico agente di vulcanizzazione è lo zolfo che si utilizza in piccola percentuale (0,5 ÷ 5%) insieme ad altre sostanze quali ZnO, acceleranti per abbreviare i tempi, ritardanti per non far iniziare prematuramente la reazione, ed altri additivi. Nonostante sia un processo utilizzato da oltre un secolo, le reazioni che avvengono durante la vulcanizzazione non sono del tutto chiarite. Il doppio legame presente negli elastomeri dienici non viene saturato, ma contribuisce senz’altro ad attivare le posizioni alchiliche tra le quali avviene la reticolazione, con formazione di ponti disolfuro tra le catene: Comportamento elastico