Poiché volume specifico e velocità sono uguali nelle due sezioni, facendo il rapporto membro a membro tra la prima e la seconda equazione si ottiene: 3.8 COLONNE A RIEMPIMENTO In ogni stadio delle colonne a piatti vengono realizzate condizioni di equilibrio liquido-vapore secondo i principi teorici descritti in Fig. 3.2. Una alternativa molto diffusa alle colonne a piatti è costituita dalle che differiscono per il fatto che viene realizzato un contatto continuo tra la fase liquida e la fase vapore. Si ottiene in questo modo una variazione continua delle composizioni delle due fasi, al contrario di quanto avviene nelle colonne a piatti in cui la variazione è discreta. colonne a riempimento Queste colonne possono essere riempite con materiali disposti alla rinfusa o con pacchi ben strutturati. Il liquido che scende dall’alto forma sul materiale di riempimento un film di piccolo spessore distribuito su una superficie molto elevata su cui risale il vapore in controcorrente. In questo modo non vengono mai raggiunte condizioni di equilibrio e la forza spingente che assicura il trasferimento di materia e calore è sempre relativamente elevata. Sebbene la tecnica delle colonne a riempimento fosse utilizzata già nel XIX secolo, i materiali di riempimento utilizzati, coke, ceramica o pezzi di vetro, non consentivano una standardizzazione, per cui colonne apparentemente simili non offrivano gli stessi risultati. Dopo il 1915, con l’introduzione degli e delle , i materiali di riempimento utilizzati vennero uniformati e fu possibile studiare le prestazioni delle colonne. Negli anni ’60 vennero introdotti materiali di forma più complessa che aumentarono ulteriormente la superficie di interfaccia in maniera da ottimizzare il trasferimento di massa tra fase liquida e vapore e ridurre il riflusso di liquido in colonna (v. Fig. 3.30). anelli Raschig selle Berl Materiali e prestazioni delle colonne a riempimento Fig. 3.30 Materiali di riempimento.