Il più conosciuto è l’estrattore di , introdotto negli anni ’50 e costituito da una serie di panieri forati concentrici che ruotano solidali con l’asse alla velocità di diverse migliaia di giri al minuto (v. Fig. 5.23). La fase pesante viene alimentata centralmente, quella leggera perifericamente: sotto la spinta della forza centrifuga le due fasi sono forzate a muoversi in controcorrente attraverso i fori dei panieri. Grazie all’intensa miscelazione che ne deriva, sono in grado di trattare anche sistemi con notevoli differenze di viscosità. Podbielniak Fig. 5.23 a) Estrattore centrifugo di Podbielniak; b) schema. Oltre che nell’industria farmaceutica, hanno trovato applicazione nell’industria petrolchimica e nella metallurgia estrattiva e possono raggiungere portate di 100 m³/h. Essendo delle macchine rotanti ad alta velocità, oltre all’elevato investimento iniziale, richiedono una costosa manutenzione, comunque non occupano molto spazio e la quantità di solvente circolante è alquanto inferiore a quello degli altri estrattori. A causa delle piccole tolleranze non sopportano la presenza di molti solidi. Gli estrattori di Podbielniak raggiungono mediamente tre stadi teorici; altri estrattori centrifughi, però meno diffusi, permettono di raggiungere un numero di stadi decisamente superiore. 5.13 SCHEMI DI PROCESSO E DI CONTROLLO I principali parametri da controllare nell’estrazione sono le portate delle correnti entranti ed uscenti; talvolta anche pressione e temperatura sono importanti. . Determina la capacità del processo. Se non dipende da processi a monte, nel qual caso costituisce un disturbo, viene autoregolata. . Come si è visto nel calcolo del numero di stadi o delle unità di trasferimento, il rapporto diluente/solvente influenza notevolmente questa operazione, per cui usualmente si manipola la portata del solvente per mantenere il rapporto prescritto con l’alimentazione. In pratica è una regolazione in avanti perché corregge gli eventuali disturbi del carico d’alimentazione prima che raggiungano il processo (v. § 1.5.4). Alimentazione Solvente Parametri di controllo