Il raffinato (la fase pesante) esce dal fondo con la portata regolata (LC) in base al livello dell’interfaccia. Passa nel separatore D4, munito di serpentino di riscaldamento, dove si libera la CO trascinata (7) che è riciclata unitamente a quella di testa. Passa quindi nel depressurizzatore D5, anch’esso con serpentino di riscaldamento, da cui esce dall’impianto. Come per il prodotto di testa, anche per il fondo sono in effetti previsti più depressurizzatori per evitare fluttuazioni di pressione. La CO di riciclo (8), preventivamente filtrata in F1, è liquefatta nel condensatore E1 e si accumula nel serbatoio coibentato D1 dove è opportunamente reintegrata con CO fresca (9) in base al livello in D1. 2 2 2 6.10 ASPETTI ECONOMICI L’incidenza del recupero del solvente è rilevante, come per l’estrazione liquido-liquido (v. § 5.14). Nella solido-liquido, si aggiungono i costi relativi alla preparazione del materiale da sottoporre ad estrazione e quelli relativi allo smaltimento del residuo. Sono costi fortemente dipendenti dal tipo di processo, in quanto possono essere richieste operazioni alquanto diverse. Così, a seconda dei casi, per preparare il materiale da estrarre può essere necessario ricorrere alla macinazione, al lavaggio, all’essiccamento, ecc. Lo smaltimento del residuo può costituire un costo del tutto aggiuntivo, come potrebbe essere nel caso della ganga che residua dall’estrazione dei minerali, oppure può dare ricavi, come per le polpe esauste che residuano dall’estrazione dello zucchero della barbabietola, che possono essere utilizzate come mangime. Nell’estrazione con fluidi supercritici l’aspetto più critico è l’investimento, visto l’elevato costo delle apparecchiature per alta pressione. Quindi le applicazioni sono limitate prevalentemente a produzioni ad alto valore aggiunto o a quei casi in cui il processo tradizionale risulti, per vari aspetti, particolarmente oneroso.