Purtroppo l’Italia non dispone di grandi giacimenti, che sono per lo più concentrati in alcune regioni del pianeta, come l’area del golfo del Messico, l’area del golfo Persico, l’area a cavallo degli Urali, il Borneo ed altre aree meno estese (v. Fig. 7.4). La ricerca di nuovi giacimenti non si è fermata e interessanti prospettive sembrano esserci nell’oceano Atlantico tra Brasile e Argentina e, soprattutto, sotto la calotta polare artica. Tuttavia, l’eventuale sfruttamento di questi ultimi innescherebbe conseguenze politiche e ambientali tutte da valutare. Distribuzione delle riserve petrolifere Fig. 7.4 Distribuzione dei giacimenti sul pianeta. L’importanza economica del petrolio come materia prima è tale da condizionare decisamente i rapporti internazionali tra paesi produttori e paesi consumatori. Nel corso di questo secolo non sono stati pochi i conflitti il cui vero obiettivo, più o meno mascherato, era il controllo delle risorse petrolifere, a partire dalla rivoluzione messicana di inizio secolo sino alla guerra Iran-Iraq degli anni ’80, alla guerra del Golfo del 1991 e l’invasione dell’Iraq del 2003. Importanza economica del petrolio Sebbene il prezzo sia legato alla qualità del greggio ed alle leggi di mercato, la maggior parte dei paesi esportatori di petrolio organizzati nell’OPEC ( ), stabilisce una politica comune e fissano le quote produttive, in maniera da esercitare una pressione sui prezzi di mercato. Sino agli anni ’60 il prezzo del greggio era decisamente basso, per mancanza di una politica comune dei paesi produttori che inondavano il mercato di petrolio, determinando un prezzo ribassato per eccesso di offerta. Alla fine degli anni ’60, in seguito ad un acuirsi delle ricorrenti crisi tra Paesi Arabi ed Israele, il prezzo del petrolio venne triplicato, passando da 3 $ a 10 $ al barile. La misura fu presa come ritorsione da parte dei Paesi Arabi, tra i più rappresentati nell’OPEC, verso il mondo Occidentale colpevole di sostenere Israele. Organisation of the Petroleum Exporting Countries L’OPEC