Rientrata la crisi fu chiaro che era finita l’epoca dell’energia a buon mercato e che delle contromisure dovevano essere prese per evitare che crisi successive potessero avere analoghi contraccolpi. Fig. 7.5 Evoluzione storica del prezzo del grezzo. Al contrario delle fonti energetiche rinnovabili, le cui riserve si possono ricostituire in un periodo relativamente breve, le riserve di petrolio non possono ricostituirsi, essendo il risultato di un processo di trasformazione estremamente lungo. Di conseguenza il petrolio è una risorsa destinata ad esaurirsi, anche se continuano le ricerche e le scoperte di nuovi giacimenti che riescono a prolungare il plateau di equilibrio tra la domanda e l’offerta. L’origine del petrolio e la formazione dei giacimenti Sull’origine del petrolio si è dibattuto a lungo, molte ipotesi sono state formulate già a partire dal XIX secolo e molti aspetti sono ancora da chiarire. In un primo tempo si pensò ad una origine inorganica ( ), sostenuta da eminenti scienziati come , e . Infatti, alcune prove sperimentali dimostravano che, in particolari condizioni di temperatura ed in presenza di opportuni catalizzatori, era possibile ottenere idrocarburi a partire da acido carbonico e metalli alcalini (secondo il Bertheloet), carburi metallici e vapore acqueo (secondo il Mendeleeff) o per idrogenazione catalitica dell’acetilene (secondo il Sabatier). Le obiezioni a queste ipotesi derivavano dal fatto che i giacimenti di petrolio si trovano per lo più a profondità relativamente modeste, alle quali le temperature non erano sufficientemente elevate da favorire termodinamicamente le reazioni precedenti. Queste poi erano relative alla formazione di pochi semplici idrocarburi, e non ci sarebbero prove a conforto di come si siano formati tutti gli altri che rientrano nella formulazione di una miscela complessa come è il petrolio. ipotesi abiogenetica Bertheloet Mendeleeff Sabatier Ipotesi abiogenetica