I gas di testa passano al reattore di idrogenazione R1 dove, tramite un catalizzatore a letto fisso, l’acetilene viene trasformato in etilene sia per evitare i fenomeni di ramificazione nel processo di polimerizzazione dell’etilene, che per i rischi di esplosione dovuti all’instabilità termica dell’acetilene. Quindi i gas vengono ulteriormente raffreddati con le correnti di gas in espansione, fino a lasciare allo stato gassoso il solo idrogeno che viene separato, nel raccoglitore D5, dalla fase liquida. Questa viene inviata alla colonna di demetanazione C6, da cui escono dalla testa metano e dalla coda etano ed etilene, a loro volta inviati ad ulteriore separazione in C7. Si otterrà infine etilene ed etano da inviare al riciclo. La corrente di fondo della deetanizzatrice viene inviata ad ulteriore frazionamento nelle colonne C8 e C9, ottenendo propilene, butileni e i C5. Trasformazione di acetilene in etilene Uno degli aspetti più delicati del processo è il controllo del tempo di permanenza dei reagenti alle temperature di cracking. Per questo motivo in ogni forno della batteria è presente un sistema di bruciatori ciascuno alimentato dal combustibile in maniera autonoma dagli altri. In questo modo è possibile mantenere un controllo della temperatura puntuale in ogni parte del forno. Inoltre, oltre alla virgin nafta è necessario trattare anche l’etano di riciclo del processo. In tal caso, data la maggiore temperatura di cracking richiesta dall’etano, più leggero della virgin nafta, un forno della batteria viene dedicato esclusivamente per il processo dell’etano, lavorando a temperature superiori e fornendo una maggiore conversione (v. Fig. 7.45). Via via che la carica procede lungo la tubazione si ha un aumento della temperatura e della conversione. Contemporaneamente la pressione diminuisce, per effetto della velocità crescente assunta dai vapori e delle conseguenti perdite di carico. Un esempio di evoluzione delle variabili operative lungo il percorso all’interno del forno è illustrato in Fig. 7.45. Modalità per controllo puntuale della temperatura Fig. 7.45 Variazione di temperatura e conversione lungo la tubazione del forno.