In queste applicazioni c’è diretta concorrenza con il HDPE, rispetto a cui il polipropilene possiede maggiore rigidezza e resistenza al calore. Recentemente sono state fatte anche bottiglie per le acque minerali e bibite non gasate, mentre la permeabilità alla CO ne impedisce l’impiego per le bibite gasate. Per si produce soprattutto . Al film si applica uno stiro sia longitudinale sia trasversale con l’ottenimento di un materiale di elevata robustezza, rigidità, impermeabilità e trasparenza. È largamente impiegato nel confezionamento per termosaldatura di prodotti, soprattutto alimentari. I prodotti così confezionati possono essere sterilizzati in autoclave a vapore senza che il film si restringa. Il polipropilene viene anche filato in , utilizzate largamente nella produzione di per edifici pubblici per la migliore resistenza allo sporcamento e per il basso assorbimento dell’umidità, rispetto a quelle in nylon, maggiormente utilizzate nelle abitazioni. Le fibre di polipropilene sono anche utilizzate per prodotti monouso in tessuto “non tessuto”, come i pannolini per neonati ed altri prodotti sanitari, in cui si sfrutta l’idrorepellenza tipica della struttura idrocarburica. 2 estrusione film orientato biassialmente fibre moquettes 8.2 I POLIESTERI Sono polimeri che contengono nell’unità ripetente il gruppo estere. Si ottengono principalmente per condensazione di alcoli poliossidrilici con acidi policarbossilici o loro derivati. Si possono anche ottenere da idrossiacidi e per polimerizzazione con apertura d’anello da esteri ciclici (lattoni). I poliesteri si possono ottenere da monomeri molto diversi e così pure possono essere le caratteristiche e gli usi, che si possono raggruppare nelle seguenti categorie. Poliesteri lineari ad elevato grado di polimerizzazione (M > 10000) a carattere termoplastico, tra cui il più importante è il PET. Altri sono il poli (1,4 butilenetereftalato) (PBT), preferito in alcuni applicazioni per la migliore lavorabilità rispetto al PET, il poli (1,4-dimetilenecicloesanotereftalato), alcuni poliesteri derivati da alcoli ed acidi aromatici che si comportano da cristalli liquidi, ed il poliglicolide (v. §1 3.5.2.3 Vol. II) da cui si ottengono fili per suture chirurgiche bioassorbibili che resistono ai fluidi biologici per circa 15 giorni e poi vengono idrolizzati e metabolizzati in circa 40 ÷ 60 giorni. Poliesteri a basso grado di polimerizzazione (M < 10000), prevalentemente lineari o comunque poco ramificati, generalmente ottenuti da acido adipico e glicoli (etilenico, tetrametilenico, esametilenico). Si producono in modo da avere gli ossidrili come gruppi terminali per essere polimerizzati ulteriormente con di- o triisocianati per produrre poliuretani. Poliesteri a basso grado di polimerizzazione (M < 10000), detti usualmente , prodotti principalmente da glicerina ed anidride ftalica (resine gliceroftaliche), ma anche da altri polioli e acidi quali l’isoftalico, il tereftalico e l’anidride maleica. resine alchidiche