In alcune applicazioni specialistiche possono essere usate anche tecniche di intrappolamento con liposomi ottenendo particelle idrofobe. Fig. 9.17 Tecniche di immobilizzazione di enzimi per inclusione. Tecniche di immobilizzazione possono essere applicate anche ai microrganismi interi, soprattutto lieviti e batteri. A questo scopo possono essere utilizzati supporti in materia plastica di varia forma su cui i microrganismi possano accrescersi formando film uniformi. 9.7 REATTORI E SISTEMI DI CONTROLLO I reattori utilizzati nei processi biotecnologici sfruttano la tecnologia già applicata nei reattori tradizionali, adattandola alle esigenze dei particolari processi da realizzare. In questo senso i bioreattori devono presentare una serie di funzioni e dispositivi tali da consentire: la miscelazione del brodo di fermentazione; lo smaltimento del calore prodotto dalla reazione ed il controllo della temperatura; la distribuzione e la diffusione dell’ossigeno, per i processi aerobici; l’aggiunta di reagenti e nutrienti durante il processo; il controllo del pH; il controllo e la rottura delle schiume, eventualmente tramite l’aggiunta di additivi; il monitoraggio delle concentrazioni di reagenti, prodotti e microrganismi. Inoltre, per mantenere le condizioni di sterilità, si lavora a pressione leggermente superiore a quella atmosferica, per evitare la contaminazione da parte dell’aria esterna, mentre, per evitare effetti tossici sui microrganismi non si possono utilizzare determinati materiali, come il rame o le sue leghe. Essendo la maggior parte dei processi biotecnologici di tipo discontinuo, il reattore più comune è il fermentatore batch che presenta tutte le funzioni prima elencate.