PAROLE STRANIERE NELLA NOSTRA LINGUA I prestiti linguistici La lingua italiana deriva dal latino, ma nel corso dei secoli si è arricchita assorbendo un numero assai rilevante di vocaboli provenienti dalle lingue dei popoli con cui i nostri antenati hanno avuto rapporti di vario tipo. Il fenomeno dei cosiddetti prestiti linguistici non si è affatto concluso, anzi è oggi più attivo che mai. A farla da padrona, ai giorni nostri, è la lingua inglese, grazie alla supremazia che la potenza statunitense, dalla seconda guerra mondiale in poi, ha esercitato in molti campi, dall economia alla politica, dalla tecnologia alla scienza, dal cinema alla musica. Nel complesso un numero considerevole di parole straniere ha trovato accoglienza nella nostra lingua, entrando, in maniera più o meno stabile, a farne parte. A seconda del modo in cui questi vocaboli sono stati e sono accolti, possiamo avere dei prestiti puri e semplici oppure dei prestiti adattati , cioè resi compatibili con la pronuncia e la grafia dell italiano. Sono prestiti adattati, ad esempio, parole come paltò (dal francese paletot), bistecca (dall inglese beefsteak), complimento (dallo spagnolo cumplimiento), marmellata (dal portoghese marmelade), brindisi (dal tedesco bring dir s), magazzino (dall arabo makahzin). Spesso, però, questo processo di adattamento non avviene e le parole straniere vengono accolte nella loro grafia originale, senza alcuna mediazione. Ma è davvero necessario conoscere e utilizzare tutti i vocaboli stranieri che giornali, radio e televisione ci fanno piovere addosso quotidianamente? Gli studiosi, a questo proposito, distinguono fra prestiti necessari e prestiti di lusso. I primi sono utili, anzi indispensabili, in quanto non hanno un termine equivalente nella nostra lingua (caffè, juke-box, judo, tsunami), oppure il termine equivalente è scomodo perché troppo lungo (computer/calcolatore elettronico, tram/veicolo pubblico a trazione elettrica); gli altri hanno invece un corrispondente italiano (football/calcio, show/spettacolo, week end/fine settimana, manager/dirigente, trainer/allenatore, garage/autorimessa). Il buonsenso e la grammatica consigliano di utilizzare soltanto i prestiti necessari, evitando le parole straniere allorché queste abbiano un preciso corrispondente italiano. Questo per due ragioni: a. perché sono inutili; b. perché si corre il rischio di usarle a sproposito, non conoscendone bene il significato. Chi non padroneggia adeguatamente la lingua inglese, ad esempio, rischia di incappare nei cosiddetti false friends (falsi amici), ossia in vocaboli di derivazione latina che hanno assunto in quella lingua un significato diverso da quello che rivestono nella nostra. Eccone alcuni esempi: Parola inglese actual addiction argument brave condescending 80 PARTE Significato attribuito in italiano attuale addizione argomento bravo condiscendente 2 Scrivere un testo corretto Significato reale effettivo dipendenza, assuefazione discussione, litigio coraggioso altezzoso