La libreria 211 Intervista a Sir Arthur Conan Doyle di edward Dunn malone mi sento piuttosto emozionato, ragazzi. Sapete, non capita tutti i giorni che il personaggio di un romanzo intervisti il suo Autore! Finora, che io sappia, non è successo mai a nessuno. Dunque io sono il primo, e, a dirla tutta, non sono molto tranquillo, perché sir Arthur lo chiamo con il suo titolo onorifico, anche se so che non è un tipo formale , è un uomo simpatico e alla mano, ma è anche un impulsivo e a volte, se gli salta la mosca al naso ma adesso stop alle chiacchiere, che sta arrivando. eccolo! lo so che morite dalla curiosità di sapere com è, e siccome non voglio deludervi, ve lo descrivo in due parole: è un tipo abbastanza alto (ma in gioventù doveva essere ancora più alto). Si vede che praticava sport, perché ha un fisico robusto, anche se un po appesantito dall età. Ha una bella faccia rotonda, occhi chiari e un paio di baffoni che, detto fra noi, lo fanno somigliare vagamente a un tricheco.Veste un abito scuro, camicia bianca, cravatta, e in testa porta una paglietta chiara che gli ricopre i capelli grigi e radi. Cammina lentamente e con una certa eleganza, appoggiandosi a un bastone da passeggio. Si siede con bel garbo sulla poltrona di vimini che sta davanti a me. mi sorride. Sì, a occhio e croce, sembra un tipo proprio simpatico, il mio Autore, anche se ha l aria un po autoritaria. D altronde, è uno scozzese, no! Vabbè, ora comincio l intervista, e che Dio me la mandi buona.