annis binos consules, Carthaginienses binos reges creabant. 5. Marius septies consul fuit. 6. In preasidio nostrorum erant treceni pedites et duceni equites. 7. Hominibus sunt triceni bini dentes. 8. Cives singula praemia strenuis militibus dant. 9. Athenienses creabant decem duces militum. 10. Apud Romanos antea decem, postea duodecim fuerunt menses. 11. Marcellus quinquies consul fuit. 12. Semptember nunc est nonus anni mensis, sed olim septimus. 13. In humano capite sexaginta et tria ossa sunt. 14. In unis epulis Caligula magnam vim sestertium dissipavit. 4. La datazione Per contare gli anni, in latino si usavano i numeri ordinali e si partiva dalla fondazione di Roma (753) ab U. c. (ab Urbe condita). Nel latino tardo si faceva riferimento alla nascita di Cristo: a. Ch. n. (ante Christum natum, prima della nascita di Cristo) o p. Ch. n. (post Christum natum, dopo la nascita di Cristo). Nella data deve sempre comparire Annus opportunamente declinato. nel 14 d.C. Anno decimoquarto p. Ch. n. Per noi il 70 d.C. corrisponde alla datazione latina (753 + 70) anno 823 = Anno octigentesimo vigesimo tertio ab. U. c. I mesi erano dodici e l indicazione del giorno del mese avveniva con il riferimento a tre giorni fissi: Kalendae : calende = il primo giorno del mese Nonae : 5 giorno del mese (7 a marzo, maggio, luglio, ottobre) Idus : 13 giorno del mese (15 a marzo, maggio, luglio, ottobre) Per facilitare la memorizzazione dei mesi in cui le None e le Idi cadevano rispettivamente il 7 e il 15 si ricorre a una formula: MAR marzo MA maggio LU luglio OT ottobre Il giorno in cui cade la data fissa si esprime in ablativo semplice (complemento di tempo determinato); i nomi dei mesi si comportano come aggettivi e si scrivono con la lettera maiuscola. Idibus Octobribus. L anno poteva anche essere indicato con il nome del console in ablativo: Consule Manlio 124 Unità 6