3 1. L ablativo assoluto 1.1. I tempi dell ablativo assoluto 1.2. Particolarità sull uso dell ablativo assoluto 2. I verbi anomali 2.1. Fero e i suoi composti 2.2. Eo e i suoi composti 2.3. I verbi anomali queo e nequeo unità 1. L ablativo assoluto L ablativo assoluto (da absolutus = sciolto) è un particolare costrutto della lingua latina, che ha oggetto e predicato tra loro concordati in caso ablativo. La condizione essenziale perché si possa applicare l ablativo assoluto è che il participio e il nome in caso ablativo costituiscano un espressione absoluta, cioè sciolta, priva di vincoli grammaticali con la proposizione reggente. In particolare: il soggetto del participio in ablativo deve essere diverso dal soggetto della principale, non ci deve essere nella principale un pronome che si riferisca al soggetto dell ablativo assoluto; l ablativo assoluto può avere valore di una proposizione subordinata temporale, causale, concessiva, condizionale. Osserva i seguenti esempi: Pythagoras, Tarquinio regnante, in Italia venit. (Cic.) Pitagora venne in Italia quando regnava (regnando) Tarquinio. Qui l ablativo assoluto è possibile perché c è diversità di soggetto e perché nessun pronome si riferisce al termine Taquinio. Titus Manlius Gallum caesum torque spoliavit. (Liv.) Tito Manlio, dopo che ebbe ucciso il Gallo, lo spogliò della collana. Qui, invece, l ablativo assoluto non è possibile perché «Gallo , che dovrebbe essere soggetto dell ablativo assoluto, ha relazione con un termine della principale, cioè con il pronome «lo . Si userà quindi il participio congiunto, che si ottiene concordando sostantivo e predicato della proposizione subordinata con il caso del pronome. (Tito Manlio spogliò della collana il Gallo ucciso). Si può anche ricorrere al cum + congiuntivo. 46 Unità 3