74 s Classe prima PROVE INVALSI COMPLESSIVE Prova 1 parte prima TESTO A Ero una vera peste 5 10 15 20 25 30 Gli inconvenienti di abitare sopra il forno di una panetteria non consistevano soltanto nell invasione di scarafaggi e nel caldo che, gradevole d inverno, diventava insopportabile d estate; la cosa più grave, che mise a dura prova i nervi di mia madre, fu il rumore durante la notte: alle due e mezza il fornaio, aiutato dal figlio e dal garzone, metteva in moto l impastatrice; al suo ronzio monotono la mamma avrebbe ripreso sonno, ma a impedirle di riaddormentarsi erano le risate e i richiami che i tre si scambiavano durante tutto il tempo che occorreva alla preparazione del pane. Questo per tre anni, notte dopo notte malgrado i colpi di scopa picchiati sul pavimento nei momenti di esasperazione. La stradina dietro casa era il mio campo di esperienze: fu lì che catturai una gatta randagia bianca con un occhio azzurro e uno giallo; fu sempre lì che imparai ad andare in bicicletta usando quella della mamma. Nessuno mi tenne la sella a cui ancora non arrivavo: mi buttai per la discesa, una caduta dopo l altra, finché smisi di cadere. Ogni volta che rientravo con le ginocchia e i gomiti sanguinanti, lei domandava con ansia: Hai rotto la bicicletta? Mi faceva rabbia che invece di preoccuparsi di me volesse soltanto venire rassicurata sulla sorte del suo mezzo di trasporto. Il figlio di una sua collega mi aspettava ogni mattina lungo la strada per tirarmi le trecce; era un modo infantile per dimostrarmi interesse ma io mi stancai di stare al gioco e mi rivoltai colpendolo con la cartella di fibra; attorno a noi si era formato un cerchio di compagni che parteggiavano per l una o per l altro; la rissa durò finché lo sconfissi. A casa venni messa sotto accusa da mia madre, che aveva dovuto sopportare le lamentele della collega. Anziché cercare di giustificarmi alzai le spalle sprezzantemente: Fifone! Più grande di me è andato a piangere dalla sua mamma! Ho fatto bene a dargliele! Ma lei non era disposta a tollerare le mie intemperanze: come figlia della maestra quando ero sua allieva e come figlia di una maestra in seguito avrei dovuto in ogni occasione dare il buon esempio, dimostrarmi disciplinata e rispettosa delle regole. Una vicina di casa le riferì di avermi vista attraversare il ponte dell Agogna1 portando quattro bambini sulla bicicletta: due sui portapacchi anteriore e posteriore, uno sul manubrio e l altro sulla sella. Come sempre io pedalavo all impiedi. A ogni mia malefatta i rimbotti della mamma raggiungevano istantaneamente il diapason2. La lasciavo parlare limitandomi a stare in guardia, a prevenire i suoi manrovesci fulminei, a preparami una linea di difesa per ogni evenienza; soprattutto presi l abitudine di non raccontarle niente per evitare le sue tirate moralistiche; così sopportai una cistite3 che mi costringeva a rifugiarmi nei portoni tornando da scuola con la pipì che irresisti- 1. Ponte dell Agogna: ponte costruito sul fiume Agogna, nel novarese. 2. diapason: strumento che percosso serva ad accordare gli strumenti musicali; in senso figurato significa una voce o uno strumento al massimo grado d intensità. 3. cistite: infiammazione della vescica urinaria.