36 s Classe terza testi non letterari Prova 1 Il romanzo è il ponte fra le civiltà 5 10 15 20 25 30 Se acquistate un biglietto per viaggiare in altri Paesi, andrete ad ammirare i monumenti, i palazzi e le piazze, i musei, i paesaggi e i siti storici. Se siete fortunati, avrete forse l occasione di scambiare quattro parole con la gente del posto. Poi farete ritorno a casa, portandovi dietro una manciata di fotografie e cartoline. Ma se leggete un romanzo, sarà come comprare un biglietto che vi condurrà nei recessi più intimi di un altra terra e di un altro popolo. Leggere un romanzo straniero è un invito a visitare la casa di altre persone e i luoghi privati di un altra realtà. Se siete solo un turista, potreste soffermarvi lungo una strada per osservare una vecchia casa, nella città vecchia, e scorgere forse una donna che guarda dalla finestra. Poi vi girate e vi allontanate. Se siete un lettore, vedrete anche voi quella donna che guarda dalla finestra, ma sarete accanto a lei, in quella stanza, nei suoi pensieri. Se leggete un romanzo straniero, sarete realmente invitati nei salotti di altre persone, nei loro uffici e nelle loro scuole, fin nelle loro stanze da letto. Sarete invitati a condividere le loro tristezze segrete, i momenti di gioia in famiglia, i loro sogni. per questo che io credo che la letteratura sia un ponte gettato tra i popoli. Sono convinto che la curiosità può essere una virtù morale. Sono convinto che immaginare l altro può essere un antidoto al fanatismo. Immaginare l altro farà di voi non solo uomini migliori nel lavoro o nell amore, ma vi trasformerà in esseri umani migliori. La tragedia tra Ebrei e Arabi consiste in parte nell incapacità di così tanti di noi, Ebrei e Arabi, di immaginare l altro. Immaginare l altro realmente: negli amori, nelle paure tremende, nella rabbia, nella passione. Tra noi prevale l ostilità, scarseggia la curiosità. Ebrei e Arabi hanno qualcosa di essenziale in comune: in passato sia gli uni che gli altri sono stati trattati, con disprezzo e brutalità, dalla mano violenta dell Europa. Gli Arabi attraverso l imperialismo, il colonialismo, lo sfruttamento e le umiliazioni. Gli Ebrei attraverso la discriminazione, le persecuzioni, le espulsioni e infine lo sterminio di massa. Si potrebbe pensare che due vittime, specie due vittime del medesimo oppressore, avrebbero sviluppato tra loro un senso di solidarietà. Ahimè, non funziona così, né nei romanzi, né nella vita. I peggiori conflitti infatti si scatenano spesso tra le vittime dello stesso oppressore: i figli di un genitore violento non provano necessariamente simpatia l uno per l altro. Anzi, spesso vedono nell altro il riflesso del loro carnefice. Ed è proprio così tra Ebrei e Arabi in Medio Oriente. Forse la donna alla finestra è una palestinese di Nablus1. Forse un ebrea israeliana di Tel Aviv2. Se volete aiutare a ristabilire la pace tra queste due donne alle finestre, fareste meglio a informarvi su di loro. Leggete i romanzi, vi insegneranno molte cose. giunto il momento che persino ciascuna di queste due donne si informi meglio sull altra. Per imparare infine che cos è che riempie l altra donna alla finestra di paura, rabbia, speranza. Riduzione e adattamento da Amos Oz, Il romanzo è il ponte tra le civiltà, in Il Corriere della Sera , 2 novembre 2007 1. Nablus: città della Palestina. 2. Tel Aviv: città d Israele.