45 Prova 3 5 10 15 20 25 30 35 A differenza che nei regimi totalitari, in democrazia si può e si deve mettere in discussione quasi tutto; essa anzi consiste nell insieme di regole che consentono ad ognuno di esprimere liberamente le proprie opinioni e di battersi per i propri valori, rispettando, ascoltando e valutando quelli degli altri e magari alla fine accettandoli, se nel dialogo risultano più convincenti. Per rendere possibile questo civile confronto, la democrazia deve escludere e vietare quello che lo impedirebbe, proibire per esempio di far valere le proprie ragioni con la violenza e così via. Alla base della libertà ci sono alcuni principi fondamentali che non vengono più messi in discussione: l uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, senza distinzione di sesso, nazionalità o religione, è uno di tali principi non negoziabili. Non siamo disposti a discutere con chi volesse negare il diritto di voto alle donne o ai neri o ai cattolici o agli atei. Anche nelle scelte morali, intellettuali o semplicemente pratiche della nostra vita quotidiana ci comportiamo in tal modo: discutiamo con chi afferma o nega un credo religioso, ma non con chi giustifica l omicidio. Questa messa al bando di alcune opinioni è sempre dolorosa, perché anche chi fa proposte aberranti o strampalate è un essere umano, ma è inevitabile. Venti scolari o meglio i loro genitori hanno chiesto di costituire in un liceo di Scienze sociali, a Milano, una classe formata esclusivamente da alunne e alunni musulmani. Tale richiesta è irricevibile, non avrebbe dovuto essere nemmeno presa in considerazione bensì lasciata cadere nel cestino. Non è in questione l Islam, una delle grandi religioni monoteiste, ossia uno dei fondamenti dell umanità e della spiritualità umana. Questa richiesta di chiudersi in un ghetto, che avrebbe potuto essere avanzata da un razzista invasato da odio antimusulmano, è un offesa a tutti, anche e in primo luogo all Islam, che rischia così, ancora una volta, di essere identificato con le sue più basse degenerazioni. L unico punto che può essere ragionevole di quella richiesta è l ora separata di ginnastica per le ragazze, che tiene conto di una mentalità discutibile ma radicata in quelle famiglie e dunque può evitar loro qualche inutile turbamento, senza peraltro offendere nessuno, tutt al più privando scioccamente ma solo per qualche ora ragazze e ragazzi della reciproca piacevole compagnia. La scuola è un fondamentale servizio pubblico, che deve fornire a tutti gli strumenti e le conoscenze per orientarsi nel mondo e trovare in esso una propria strada dignitosa, dalla sopravvivenza materiale all esplicazione della propria persona. La scuola non può non essere laica, ossia fondata sulla distinzione tra ciò che compete alla fede e ciò che compete alla ragione, ciò che riguarda la Chiesa e ciò che riguarda lo Stato. La scuola è scuola di tutti, portino essi uno zucchetto1, una croce o un velo, che non offendono nessuno, purché il velo non impedisca all insegnante, che chiede alla studentessa di risolvere 1. zucchetto: copricapo a forma di calotta che copre solo la parte posteriore della testa, usato dagli ecclesiastici di alto grado e dagli ebrei. testi non letterari Contro l autosegregazione