154 AMORI CONTRASTATI MA FELICI Fiabe popolari venete Come fu che nacque il larice Le montagne sono, in un certo senso, come le foreste e come il mare: nelle loro profondità vivono, lontano dagli occhi degli esseri umani, creature che nemmeno immaginiamo. Possono essere buone o cattive, ma sono sicuramente dotate di poteri diversi dai nostri e conducono un esistenza secondo un modo di vedere la vita assai differente. Prendiamo ad esempio le aguane della val Costeana, in mezzo a quelle montagne che segnano il confine tra il Veneto e il Trentino. Aguane, si è detto Che cosa sono? Sono sirene? Non proprio, perché vivono nei torrenti e tutti sanno che, invece, le sirene abitano i mari. Sono spiriti? Neppure, perché hanno un corpo e, anzi, un corpo bellissimo perché sono tutte giovani, per sempre, e tutte femmine. Come stupirsi se, prima o dopo, un principe si innamori della più bella di tutte, della regina? Ma, di nuovo, come stupirsi se, come regalo di nozze, lei, che, oltre a essere bella, ha grande pietà per le sofferenze umane, chieda qualcosa che è praticamente impossibile da realizzare? Il povero principe resterà dunque per sempre deluso? Ciò che altrove non è neppure pensabile trova, nelle fiabe, sempre una via imprevista e imprevedibile per compiersi. Non soltanto: anche qui, come altrove, la felicità di una sposa non resta egoisticamente limitata ai due interessati, ma si spande all intorno, come un velo benefico, e crea addirittura ciò che prima nemmeno esisteva (Adattamento da: Fiabe di fiori Italiani, a cura di B. Dal Lago, Mondadori, Milano, 1990)