167 Hans Christian Andersen La piccola fiammiferaia Una bambina lasciata a se stessa, vittima della fame, del freddo, della povertà. Una sera di fine d anno, quando chi ha denaro è distratto dal desiderio di far festa ed è ancora meno del solito sensibile alla disperazione di chi non possiede nulla. Nella sua solitudine, nella paura, il cuore di questa piccola si affida alla rapida luce dei fiammiferi che non è riuscita a vendere per tutto il giorno e che accenderà uno dopo l altro, per crearsi un mondo immaginario. E questo mondo crescerà, fiammella dopo fiammella, fino a farle sognare e quasi toccare ciò che non ha, fino a farle incontrare l unica che l abbia amata e che sembra venirle incontro, per accogliere la sua piccola anima senza colpa, e condurla in un esistenza diversa, più giusta, più calda. Hans Christian Andersen (1805-1875), scrittore di poesie, (Fantasie e schizzi), racconti (Quadri di viaggio nello Harz), testi teatrali (Amore sulla torre di San Nicolò e Agnese e l uomo del mare) e romanzi (L improvvisatore), raggiunse enorme popolarità soprattutto con le Fiabe, pubblicate tra il 1835 e il 1872: furono in tutto 164 e Andersen, che era danese, le ricavò dalla tradizione popolare del suo Paese e di quelli confinanti, ma ne creò anche molte lui stesso, ispirandosi alla propria vita o a fatti storici. (Adattamento da: H.C. Andersen, Fiabe, Einaudi, Torino, 2005)