224 CREATURE DEL BENE E GENI DEL MALE Italo Calvino Bellinda e il Mostro vero che un incantesimo può distruggere la vita di un innocente, ma non è detto che anche la creatura che è stata incantata non abbia, per questo, dei poteri straordinari a sua disposizione. Così, il Mostro a cui la protagonista di questa fiaba sembra che debba essere sacrificata è, in fondo, orrendo soltanto nell aspetto: il suo cuore, come la ragazza comprende subito, è in fondo buono e bello. Che strano contrasto! Eppure non è certo un caso se, essendo così mostruoso, continui a fare del bene non soltanto a lei, ma a tutta la sua famiglia. Il cuore generoso che si nasconde sotto quell aspetto spaventoso non tarda a innamorarsi della fanciulla, fino quasi al punto di morire per la sua lontananza. La sorpresa finale è una soluzione tra le più tipiche delle fiabe, ma riesce ugualmente a sorprendere perché si capirà che gli incantesimi di cui il Mostro è capace sono, in realtà, la conseguenza di un altra magia che lui stesso ha subìto. Italo Calvino (1923-1985), scrittore di romanzi e di racconti tra i maggiori del Novecento in Italia, si dedicò anche alla letteratura per ragazzi con le storie di Marcovaldo ovvero le stagioni in città e con la paziente raccolta e trascrizione di Fiabe italiane, derivate dalla tradizione parlata di tutte le regioni italiane. (Adattamento da: I. Calvino, Fiabe italiane, Mondadori, Milano, 1993)