9 INTRODUZIONE Perché le fiabe Non c è popolo sulla Terra che, fin dalla più lontana antichità, non abbia amato ascoltare racconti avvincenti. Questi potevano essere gesta di eroi leggendari oppure avvenimenti fantastici che consentissero, per lo spazio di qualche minuto, di evadere da realtà spesso molto dure e tristi. Di generazione in generazione, la fiaba visse grazie al racconto orale, tramandato cioè a voce da qualcuno, di solito un anziano, che a sua volta lo aveva imparato a forza di sentirlo raccontare da altri nella propria infanzia. Ci vollero secoli e secoli perché anche le persone colte si accorgessero di quanta saggezza e anche di quanta bellezza fossero contenute in quelle storie, trascurate fino ad allora soltanto perché umili, provenienti dal popolo più modesto. Tra Cinque e Seicento, prima in Italia e poi soprattutto in Francia, ci fu chi incominciò a raccogliere dalla voce degli anziani una tradizione che era in qualche caso millenaria. In molte circostanze, queste fiabe furono arricchite con la cultura degli scrittori che le trascrivevano e nacquero così alcuni testi che oggi tutti conoscono: Il Gatto con gli stivali, La Bella Addormentata nel bosco, Pollicino, per esempio, uscirono dalla penna del francese Charles Perrault (1628- 1703) ma erano già vivi prima, anche se soltanto nella memoria dei vecchi. L Ottocento vide il trionfo della fiaba: nuove raccolte venivano stampate in ogni parte d Europa e anche in Oriente. Chi non ha mai sentito parlare, per esempio, di Le mille e una notte? Oppure dei fratelli Grimm, i pazienti collezionisti di fiabe come Cappuccetto Rosso, Biancaneve, Cenerentola, H nsel e Gretel? Sulla spinta di queste ricerche e della fortuna che le fiabe incontrarono tra i lettori, altri scrittori incominciarono a inventarne