96 I MILLE VOLTI DELLA GIUSTIZIA Jeanne-Marie Leprince de Beaumont Le tre voglie L avidità è un vizio: su questo, tutti sono d accordo. Però, alla prova dei fatti, c è da domandarsi quanti saprebbero resistere a una proposta come quella avanzata dalla fata di questa fiaba: esaudirò i vostri primi tre desideri! I due coniugi protagonisti si abbandonano ai sogni più pazzi e riescono persino a non bruciarsi subito le possibilità chiedendo la prima cosa che passa loro per la testa e decidendo invece di scegliere con calma, per cercare la soluzione più conveniente. Tuttavia proprio questa decisione non è affatto una prova di saggezza: è soltanto un modo per cercare di ricavare il massimo da una possibilità che non si ripresenterà mai più. La loro avidità sta appunto in questo: nel cercare di avere tutto, di non accontentarsi. Soltanto quando avranno rovinato con le loro stesse mani un occasione così ghiotta, essi sapranno riconoscere la giustizia della fata che, per punire i loro troppi desideri, non dovrà fare altro che ubbidire a frasi dettate dall irritazione, a espressioni frettolose frutto della loro ingorda agitazione. Jeanne-Marie Leprince de Beaumont (1711-1780) fu una scrittrice francese che si dedicò alla stesura di racconti per bambini e adolescenti. La sua fama è legata a una propria versione de La Bella e la Bestia che, sebbene non scritta in origine da lei, divenne conosciuta ovunque proprio grazie alla nuova forma che la de Beaumont le diede. I suoi migliori racconti per l infanzia sono raccolti nel volume Magazzino dei bambini, pubblicato nel 1757, seguito, tre anni dopo, dal Magazzino degli adolescenti. (Adattamento da: J.-M. Leprince de Beaumont, Magazzino dei bambini, www.paroledautore.net/fiabe)