Mario Testa

Obiettivi e destinatari.
 Una delle priorità dell’educazione scolastica è, senza alcun dubbio, quella di formare cittadini consapevoli. Tale obiettivo è raggiungibile soltanto attraverso un paziente e capillare lavoro che continui in modo coerente durante tutti i vari gradi dell’istruzione, senza mai arrestarsi e adattandosi al variare delle età degli studenti. L’ambizione di questo volume è di fornire uno strumento utile al raggiungimento di questo fondamentale obiettivo e, insieme, di aprire finestre sulle tante problematiche del mondo di oggi.
 Questo libro è pensato interamente per i ragazzi; poiché sono loro i destinatari, si è cercato di partire dal loro vissuto quotidiano per condurli gradatamente verso temi sempre più ampi, facendo di loro, prima, dei cittadini consapevoli e, poi, dei consapevoli abitanti del mondo, una volta acquisite le basi per diventare interlocutori della società.
 
 Struttura e contenuti.
 La prima parte del volume si occupa di temi come il consumismo, il rapporto con il proprio corpo, le dipendenze da droghe e da altri condizionamenti, la cittadinanza.
 
 La seconda parte si configura come una prima apertura verso i problemi della società: la solidarietà, il complesso mondo del lavoro e del volontariato, la costante minaccia della criminalità organizzata, le luci e le ombre del mondo della comunicazione.
 
 Una terza parte prende in esame quei temi non ignorabili che possono condizionare tutta la vita individuale e collettiva: il problema fondamentale dell’ambiente, la questione del razzismo e delle migrazioni, il ruolo delle donne, l’esistenza e l’importanza dei diritti umani.
 
 A completare questa visione, diventata un po’ per volta di respiro planetario, concorrono altri temi: la capacità dell’Unione Europea di sopravvivere all’ondata ostile che oggi vorrebbe sommergerla, in nome di alternative davvero pericolose e, soprattutto, i mali terribili della guerra e del terrorismo, che oggi sembrano rendere sempre più fosco il nostro mondo ma che devono essere affrontati con consapevolezza, per lasciare aperto il varco alla speranza.
 
 Online sono presenti testi di aggiornamento e di approfondimento dei vari argomenti esposti.

Indice

Premessa

1 La società del consumismo

2 Il corpo: insidie e difese

3 Le dipendenze: vite in sospeso

4 Cittadinanza: diritti e doveri

5 Imparare la solidarietà

6 Lavoro e volontariato

7 La grande vergogna: la criminalità organizzata

8 Le tante vie della comunicazione

9 L’ambiente siamo noi

10 Al di là delle razze

11 Donne tra riscatto e violenza

12 Diritti umani, diritti di tutti

13 L’Unione Europea tra dubbi e certezze

14 Il mondo tra guerre e voglia di libertà

Al di là delle razze 10 La frase La Costituzione della Repubblica Italiana Art. 3   Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. «Le informazioni in nostro possesso ci dicono che veniamo da un angolo dell Africa orientale. Siccome siamo abituati a distinguerci secondo criteri etnici e razziali, e cerchiamo continuamente ragioni per poterci considerare diversi gli uni dagli altri, per alcuni di noi sarà sorprendente scoprire che in realtà ci separano differenze molto superficiali e che deriviamo tutti dallo stesso ceppo, abbiamo un origine comune . (Neil MacGregor, direttore del British Museum di Londra) 

Al di là delle razze I tre gradini della vergogna L ossessione del  diverso    Se popolazioni diverse, per un qualunque motivo, entrano in stretto contatto tra loro, inevitabilmente si stabiliscono confronti. Tutto ciò è normale e può essere verificato anche nei piccoli gruppi: quando, a scuola, si forma una classe e venti o trenta ragazzi che non si conoscevano prima tra loro incominciano a incontrarsi tutti i giorni, è ovvio che ognuno noti le differenze che lo distinguono dagli altri. Ovunque, in ogni tempo, gli esseri umani hanno avuto un sentimento di attrazionerepulsione per il  diverso , per chi aveva colore, comportamenti, lingua, o addirittura soltanto abiti insoliti per coloro che si consideravano la normalità ma che, in realtà, senza magari neppure dirlo a se stessi, si ritenevano la giusta normalità. Il che voleva dire che l altro era nell errore, che l altro, in quanto  sbagliato , poteva anche essere pericoloso. Capire culture diverse è difficile; condannare è invece più facile e rapido. Ecco allora instaurarsi un crescendo di ostilità: i tre gradini della vergogna. 197 Il primo gradino: l etnocentrismo   Se pensiamo che la normalità, la giusta normalità, sia la nostra, non possiamo che arrivare alla conclusione che la nostra cultura sia, non soltanto diversa dalle altre, ma superiore. Essa diventa il metro con cui misurare tutte le altre: più queste sono lontane da quella, più sono inferiori. Non si tratta ancora di un atteggiamento aggressivo ma stabilisce una sorta di classifica, in testa alla quale, guarda caso, sta il modo di pensare proprio e di tutti quelli che la pensano allo stesso modo, cioè della propria comunità, che essa sia una nazione, una porzione di essa, una regione, una valle, un paesino! Tutto ciò è chiamato etnocentrismo, cioè il mettere la propria cultura al centro del mondo, come un riferimento a cui tutti gli altri dovrebbero guardare con ammirazione e senso di inferiorità (quasi di colpa) per non appartenervi. Il secondo gradino: il razzismo   Il razzismo parte dall etnocentrismo, ma compie un passo in più: non si tratta soltanto di affermare la superiorità della propria cultura, ma di sostenere l esistenza di una razza umana superiore a tutte le altre sia dal punto di vista 

Un volume per formare cittadini consapevoli, affrontando temi come ambiente, diritti umani, criminalità e società moderna.

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