Per cominciare 16 Elementi della declinazione: numero, genere e caso Il numero La lingua latina, come quella italiana, presenta due numeri: il singolare e il plurale, riconoscibili dalle diverse terminazioni. Il genere Il latino presenta tre generi: il maschile (indicato con m.), il femminile (indicato con f.), il neutro (indicato con n.). Il neutro indica oggetti inanimati, non classificabili né fra i nomi maschili, né fra quelli femminili, ma la regola non è sempre valida. Infatti vi sono nomi di cosa che vengono considerati maschili come liber o femminili come gemma. Inoltre non sempre i sostantivi presentano lo stesso genere in italiano e in latino: imber, imbris, m. = la pioggia pirus, piri, f. = il pero. Il caso Il caso, che nella lingua italiana non esiste, svolge un ruolo fondamentale in latino. All interno della declinazione, una parola assume infatti funzioni logiche diverse, a seconda dei casi. Ogni declinazione presenta 6 casi, ad ognuno dei quali corrisponde una determinata funzione logica, secondo il seguente schema: nominativo: è il caso del soggetto e del nome del predicato: La rosa (soggetto) profuma. La colomba è bianca (nome del predicato). genitivo: è il caso del complemento di specificazione: Venere era la dea dell amore (complemento di specificazione). dativo: è il caso del complemento di termine: Alle fanciulle (complemento di termine) piacciono le corone di fiori. accusativo: è il caso del complemento oggetto: L agricoltore coltiva i campi (complemento oggetto). vocativo: è il caso del complemento di vocazione: O Cornelia (complemento di vocazione) corri dalla mamma! ablativo: è il caso di molti complementi (a volte preceduti da preposizioni specifiche, come vedremo). Con l ablativo semplice si traducono, per esempio, il complemento di mezzo e il complemento di causa: Con la pazienza (complemento di mezzo) si superano molte difficoltà. Il nominativo, l accusativo, il vocativo si dicono casi diretti perché non sono indicati in italiano da preposizioni. Il genitivo, il dativo, l ablativo si dicono casi obliqui (o indiretti) perché sono preceduti in italiano da preposizioni («di per il genitivo, «a per il dativo, «da , «con , «per per l ablativo).