102 IL MISTERO DELLE STATUE RUBATE Gaspare si tolse gli occhiali e in tono svogliato gli riferì il suo colloquio col Manara. «Vabbè. Ma la sua testimonianza non aggiunge mica nulla alla versione del Barba Gian , sbottò Piersanti. «E qui ti sbagli, Giulio. Perché il Manara, mentre da un lato conferma il racconto del Barba Gian, dall altro fornisce due particolari nuovi: il fischio che avrebbe udito mentre fuggiva, simile al richiamo di un cane, e un nome, Fullo o Fulvio, non se lo ricorda bene . «Ma tu credi alle parole di un idiota, Gaspare? E poi, non lo sai che la paura fa novanta, e a volte ci fa sentire e vedere quello che non c è? . «Forse hai ragione, ma io non credo che il Manara abbia preso un abbaglio. Anche il fatto che la sua testimonianza coincida in tutto e per tutto con il racconto di Pasqua, come me l ha riferito il Barba Gian, depone a favore della sua attendibilità , gli replicò il commissario. «Depone a favore della sua attendibilità , ripeté Piersanti facendogli il verso, «beh, allora ti lascio ai tuoi matti e alle tue favole.Vado a lavorare, io , e se ne uscì sbattendo la porta. Lo straniero Rimasto finalmente solo (anche Cecco se n era andato insieme a Vanni, a bersi un caffè da Ranetta), Gaspare si concentrò sul racconto di Manara, e soprattutto su quei particolari del fischio e del nome, che per Piersanti erano solo la fantasia di un idiota in preda alla paura. Quel nome, poi (Fullo o Fulvio), non riusciva a levarselo di mente: continuava a ronzargli nelle orecchie come un insetto fastidioso. Era convinto di averlo già sentito, ma non si ricordava più dove, quando e soprattutto da chi. Ripensò anche al suo colloquio col Simonetti: fra tutte le cose che il giornalista gli aveva raccontato non era improbabile gli avesse fatto anche quel nome.