Il cerchio si chiude 123 di finirla: Zitto e mosca! , gli intimai. L avevo capito subito, io, chi erano i due attentatori! , sbottò il parroco fissando Gaspare con gli occhi ridenti. Don Silvestro faceva delle smorfie così buffe mentre parlava, che tutti scoppiarono a ridere. Rideva anche Gaspare, irrefrenabilmente, come da anni non gli succedeva più, tanto che, se non fosse stato per il parroco, il quale nonostante l età aveva l udito ancora fine, non avrebbe sentito neppure il suo cellulare che squillava. «Pronto . Dall altro capo del filo, si udì la voce di Piersanti gridare tutto euforico: «Lo abbiamo beccato! . «Beccato, chi? , domandò Gaspare scostando un po il cellulare dall orecchio. «Ma l autore dei furti in chiesa, quel Galletti . «Arrivo subito. E voi, mi raccomando, non perdetelo d occhio . «Oh, quanto a questo! di là nel mio ufficio, con Vanni, Cecco e Gigliozzi che gli fanno la guardia. E non vedono l ora che tu arrivi, per cominciare a spremerlo , ridacchiò il vice, tutto trionfante. Un osso duro Sì, quel Galletti, come lo chiamava Giulio omettendone sempre il nome proprio, Mario, somigliava in tutto e per tutto alla descrizione che ne avevano data Celeste e Felicina. Era un tipo tarchiato, piccoletto di statura, ma con le spalle larghe, il collo taurino e un paio di manone grandi così. Portava i capelli cortissimi, tagliati a spazzola, ma nella valigia che aveva con sé e che la squadra di Piersanti gli aveva requisita, c era un vero arsenale di parrucche di tutti i tipi e colori: con i capelli lisci, ricci, lunghi, corti, biondi, scuri, persino rossi. Gaspare, che lo aveva fatto condurre nel suo studio, lo squadrò