22 IL MISTERO DELLE STATUE RUBATE Don Benigno La chiesa parrocchiale consacrata a san Giuseppe, si trovava nella parte più vecchia del paese, a Pietrascura alta. Per arrivarci bisognava arrampicarsi su per una stradina accidentata, con l asfalto mezzo distrutto, piena di curve e dossi. La salita si faceva sempre più ripida, via via, e l automobile, una vecchia Fiat Punto che a sentir Cecco ormai tirava il fiato coi denti, arrancava8. «San Giuseppe, fa che il motore della Rosetta non vada in panne, ti prego, se no siamo belli fritti tutti e due , supplicava l ispettore stringendo il volante dell automobile. Per fortuna, la Rosetta non li piantò in asso neanche stavolta e li portò, fra uno scossone e l altro, dritti a destinazione. Il portone della chiesa era aperto spalancato, e Orlando, il sagrestano9, se ne stava sulla soglia, col sigaro fra i denti e le braccia conserte, ad aspettarli. Poi, appena li vide, si rianimò e gli corse incontro, anzi, arrancò loro incontro, perché con le gambe corte e mezzo rattrappite dall artrosi che si ritrovava correre gli sarebbe stato impossibile. «Oh, commissario, finalmente! Avete visto, eh!, ci hanno rubato san Giuseppe , ansimò fissando Gaspare, con quegli occhietti strabici che non si capiva mai dove guardava. «Buongiorno, Orlando, ma don Benigno dov è? , rispose Gaspare scrutando con gli occhi l interno semibuio della chiesa. «Oh, è di là, in canonica10. La Celestina ci ha fatto una camomilla, per calmarlo. Pover uomo, ha i nervi: è tanto agitato, sa! , disse. «Ci volete parlare? , aggiunse poi, strizzando a Gaspare l occhietto sano. «Sì, sarebbe meglio , rispose il commissario rabbrividendo all ennesimo errore di grammatica del sagrestano. 8 arrancava: procedeva a fatica, con difficoltà. 9 sagrestano: l incaricato della custodia e della pulizia di una chiesa. 10 canonica: abitazione del parroco, di solito vicina alla chiesa.