76 IL MISTERO DELLE STATUE RUBATE «Già, e lei saprà anche, immagino, che le indagini furono condotte in modo fiacco e superficiale, per non dire di peggio . «Naturalmente. Ho letto i suoi articoli sull Eco di Pietrascura. Pensi che proprio oggi intendevo contattarla per parlare con lei di questa faccenda . «Allora, vuol dire che abbiamo la telepatia , sghignazzò il Simonetti, ma un accesso improvviso e terribile di tosse lo costrinse a interrompersi. «Perché non viene a trovarmi, commissario , proseguì appena si fu ripreso, «così potremo chiacchierare con calma. Io sono pigro, pieno di acciacchi. E poi, con questa tosse, ormai mi muovo pochino. Venga a casa mia, anche oggi, se ha tempo . «Si può fare , rispose Gaspare. «Bene bene. Piuttosto, sa dove abito? . «A Montaletto: piazza Mazzini, n. 10 interno 2. Giusto? . «Quale efficienza! , gracchiò Simonetti, compiaciuto. «Allora l aspetto. A tra poco! . Una conversazione interessante Da Pietrascura, Montaletto distava non più di dieci chilometri: «Cioè quasi mezz ora di macchina almeno, se non piove , avrebbe detto Cecco, rassegnato, pensando ai ritmi lentissimi della sua povera Rosetta. Il paese era piccolo e tranquillo (duecento anime4 o poco più, in maggioranza anziani, che d estate raddoppiavano grazie ai turisti), tutto in salita, con le sue case in pietra, semplici e povere; gli orti e i giardini, ben curati, con gli alberi di ulivo e di limoni, che quando soffiava lo scirocco o il vento fresco di tramontana sembravano venirti incontro, protendendo le braccia a ogni svolta di strada. Anche la casa di Remigio Simonetti, che sorgeva 4 anime: abitanti.