100 8 «Purché si accorgano di me 5 marzo, giovedì Se dovessi dire che ci ho pensato tutto il giorno, alla rivelazione delle capacità di Michele, racconterei una frottola bella e buona. Mi veniva in mente ogni tanto: questo, sì. Ma non tutti i momenti. Più che altro, ho cercato su Internet il testo di quella canzone di Laura Pausini e, per quel che mi ricordo, lui sapeva davvero le parole, precise, precise. Non che ci voglia una scienza! Però, chi l avrebbe mai detto? Dico questo perché nessuno si metta in testa che sono una tipa impressionabile. Ci mancherebbe! Ne abbiamo un po parlato, io e Mimma, andando a casa, ieri, e anche lei era stupita. Poi siamo passate ad altro e l argomento Michele era già liquidato. Tutto qui. Questa mattina, però, dal mio banco in prima fila, mi basta guardare a sinistra per vederlo di profilo, mentre sta così attento alle lezioni, che mi viene persino un po di rabbia Poi, comunque, guardo quando sta scrivendo e, non so, mi sembra che faccia una fatica doppia, rispetto agli altri. Ha persino degli scatti, con la mano che tiene la penna, tra una parola e l altra, come se ogni volta fosse la fine di un autentica pena. davvero un tipo strano! Ho già detto che nessun prof lo fa mai leggere ad alta voce. Oggi, che Ravanese spiegava sempre e ancora Petrarca (non la finisce più!), ci ha rivolto quel suo sorriso un po di-