La libreria 107 7 Ulisse scende agli Inferi Il colloquio sotto la quercia «A Eea si stava proprio bene; l isola era bella, abbastanza simile a Ogigia, forse, ma più misteriosa e interessante. In un anno che rimasi laggiù, insieme ai compagni, Circe mi mostrò una quantità di meraviglie: animali, fiori, piante che aveva creato lei combinando fra loro specie diverse. Mi insegnò a capire il linguaggio degli uccelli, a imitarne la voce. Insomma, laggiù non mi annoiavo e i compagni, dopo tanti mesi di mare, potevano godersi un po di vacanza, finalmente. Alla sera, Circe sedeva accanto al fuoco, e ci raccontava storie fantastiche, mentre noi stavamo ad ascoltarla, senza battere ciglio, stregati dalla sua voce, dal suo sguardo . «Era bella come Calipso? , lo interpellò Nausicaa arrossendo. «Le dee sono tutte belle, principessa. Ma Circe aveva qualcosa in più: era una maga, anche se, per tutto il tempo in cui restammo ad Eea, io non la vidi mai ricorrere ai suoi incantesimi, né a quella verga magica con cui aveva trasformato i miei compagni in maiali. Ogni tanto spariva nelle sue stanze, e non la vedevamo per intere giornate. Ma poi, quando ritornava, era allegra come una bambina; rideva, scherzava, voleva che le parlassimo delle nostre avventure.