190 VERSO ITACA «Pagheranno cara la loro infedeltà , soggiunse l eroe. Nel frattempo era arrivato anche Eumeo trascinando con sé il capraio, legato come un salame: «Ecco un bel regalo per te , sghignazzò gettandolo ai piedi di Ulisse. «Maledetto porcaro , sibilò Melanzio a denti stretti. «Sta zitto, bestia! , gli ingiunse il re puntandogli la spada alla gola. «Ora ti farò tagliare naso ed orecchi, e li darò in pasto ai cani. Questo è il premio che ti spetta per il tuo tradimento . «Ringrazia il re della sua generosità. Un altro, al posto suo, ti avrebbe fatto tagliare la testa , sogghignò Eumeo rialzandolo in piedi. Poi lo trascinò in cortile e lì, sulla terra bagnata, eseguì gli ordini di Ulisse, sotto gli occhi atterriti delle ancelle. L ultima prova La giornata volgeva al termine. La sera arrossava il cielo di nuvole scarlatte. Non pioveva più, ma in lontananza si udiva ogni tanto l eco di un tuono. «La burrasca si sposta , pensava Ulisse seguendo con lo sguardo le nubi che correvano chissà dove, spinte dal vento. Poi rientrò nella sala dei banchetti che le ancelle infedeli avevano ripulito a puntino prima di essere giustiziate, e si sedette sul trono. Eumeo e Filezio erano corsi in campagna, insieme a Telemaco, per avvertire Laerte delle grandi novità, mentre Euriclea stava controllando i servi che accendevano le torce. «E Penelope? , le domandò il re non appena la vide. «Sono qui! , rispose la regina. Ulisse si alzò e le corse incontro per abbracciarla. Quante cose aveva da raccontarle del suo passato e quanti progetti per il futuro avrebbe voluto discutere con lei, ora che finalmente era tornato a casa. L eroe, dunque, le mosse incontro col cuore in gola, tutto emozionato. Ma lei lo gelò con uno sguardo: «Chi sei? , gli domandò. Al re caddero le braccia: «Che domanda è questa? Sono Ulisse, tuo marito , rispose.